Il teatro rappresenta un potente strumento di integrazione e consente a ciascuno di conoscere il proprio corpo e di scoprire la propria creatività senza giudicare se stesso e gli altri, e l’ inclusione è forza che genera senso di appartenenza, valorizzazione di ogni diversità, che crea nelle persone i presupposti per ricercare la propria felicità.
Così alla luce di queste importanti riflessioni, divenute veri e propri obiettivi formativi, mercoledì 5 giugno, presso il teatro “Ondina” dell’Istituto Sacro Cuore di Bitonto, si è concluso il progetto “Tu sei musica. Crescere insieme a ritmi diversi” degli alunni della 1^E del 1° C.D. “Nicola Fornelli”. La finalità del progetto è stata quella di rispettare i ritmi di apprendimento diversi di ciascuno bambino, riuscendo a trovare, attraverso la musica, il canto corale, la body percussion e la recitazione un passo di marcia non troppo lento e non troppo veloce, che andasse bene per tutti.
Ideato dalle insegnanti di classe, in collaborazione con il maestro di musica Rosita Cannito di “Futura” – Accademia Musicale, il progetto ha dato vita ad uno spettacolo cha ha riassunto un ricco percorso di inclusione, animazione alla lettura, musica e movimento, svoltosi durante l’anno scolastico. Partendo da una storia di Angela Rosa Nigro “L’albero azzurro”, adattata a pièce teatrale dalle docenti, lo spettacolo ha emozionato e divertito gli spettatori, passando dalla recitazione, al rap, ai canti corali, alle coreografie con gli strumenti ritmici Orff…sotto la guida giocosa e sicura del Maestro R. Cannito, che ha modellato la didattica musicale a misura di bambino.
L’albero azzurro, diverso in mezzo agli altri solo per il colore, non si è sentito “strano”, ma è riuscito a far scoprire ai suoi simili la bellezza di essere “tutti diversi, tutti bellissimi” e quindi unici.
Gli alunni con entusiasmo e divertimento hanno saputo trasmettere il messaggio di guardare oltre ciò che appare, avendo fatto proprio quello del grande Bateson, per cui “la saggezza è saper stare con la differenza senza eliminare la differenza!”