Presentata questa mattina a Bari nella sede della Libreria Laterza l’opera Madama Butterfly che andrà in scena il 9 e 10 aprile al Teatro Traetta di Bitonto e l’11 e il 12 aprile al Teatro Curci di Barletta.
Si tratta dell’ultimo evento della prima parte del Traetta Opera Festival 2015, kermesse internazionale giunta alla sua undicesima edizione, che si sviluppa ormai da anni lungo l’asse di una proficua collaborazione con il Giappone.
Questa versione dell’opera di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è una produzione italo-giapponese, frutto della sinergia tra il Comune di Bitonto, che cofinanzia insieme alla Regione Puglia il Traetta Opera Festival, il Japan Apulia Festival di Tokyo e l’AMIFest, che raccorda i due festival nel segno dell’amicizia musicale tra la Puglia e il Sol Levante. Ad essi in questa produzione operistica pucciniana, che è vero e proprio omaggio al Giappone, si affianca il Comune di Barletta, che ha sposato il progetto con l’obiettivo di riportare la lirica nel proprio teatro, dove il bel canto mancava da tempo. Nei tre atti dell’opera si alterneranno le voci di interpreti italiani, tra loro molti pugliesi, e giapponesi. Due i cori: il Japan Apulia Festival Choir di Tokyo, diretto dal maestro Kaoru Ito, e il Coro Lirico “Città di Bitonto” con la guida del maestro Giuseppe Maiorano. Le musiche sono affidate all’Ensemble del Teatro Traetta, diretta dal maestro Vito Clemente. La regia è di Luigi Travaglio.
Suggestivo il prologo dell’opera, declinato in danze e canzoni tradizionali giapponesi: in scena il Senju Dance Group, diretto dal maestro Senju Einojo, con danzatori in kimono e musicisti di shemisen, strumento tipico del Sol Levante.
Presentando la produzione insieme al direttore generale dell’AMIFest e presidente del Japan Apulia Festival, Konomi Suzaki, l’assessore al marketing territoriale del Comune di Bitonto, Rino Mangini, ha sottolineato con orgoglio “la valenza simbolica di un’operazione che è il frutto di una forte sinergia, capace di unire la passione comune per il bel canto di italiani e giapponesi, trasformando il festival in straordinario veicolo di scambio tra culture differenti e di promozione turistica per Bitonto e tutta la Puglia. Con incoraggianti risultati in prospettiva futura, se si considera che in questi tre anni di stretta collaborazione oltre 300 artisti giapponesi hanno visitato, rimanendone affascinati, la nostra terra e si sono trasformati in altrettanti ambasciatori delle nostre bellezze naturali, storiche, artistiche ed architettoniche”.
“Si tratta di una prova di rilievo per l’Orchestra del Teatro Traetta – ha aggiunto Mangini, annunciando per il prossimo mese di settembre un’audizione per rinforzare l’organico della formazione – perchè per la prima volta questo gruppo di musicisti, in gran parte composto da giovani, approda in un altro teatro, prestigioso e importante come il Curci di Barletta, che rappresenta un punto di riferimento per i melomani dell’area nordbarese e foggiana”.
La risposta del pubblico sembra confortare gli sforzi degli organizzatori, a giudicare dal sold out annunciato dall’assessore per le recite di Bitonto, dove il 9 aprile è stata aggiunta una pomeridiana a prezzo ridotto (solo 5 euro) dedicata agli studenti.
“Stiamo lavorando – rivela l’assessore al marketing territoriale – per cementare nel nome di Traetta, genio musicale del Settecento sino a qualche anno non adeguatamente valorizzato da noi bitontini, una serie di collaborazioni e proposte in grado di portare in giro per il mondo anche il nome della città di Bitonto e della terra di Puglia. Così il nostro impegno per ritornare a Tokyo a novembre (le date fissate sono il 21 e il 22), proponendo due piccole produzioni traettiane: la Messa in Do maggiore e il prologo dell’opera “Il cavaliere errante”. In missione con noi, per promuovere il territorio e le sue eccellenze, una qualificata delegazione di imprenditori e produttori locali. Ed ancora speriamo di chiudere presto un accordo a tre Bitonto, Venezia e Tokyo, per una coproduzione del Miserere di Traetta a marzo 2016 nella città lagunare, dove il musicista bitontino morì al termine di una vita artistica che lo portò in giro per le corti di tutta Europa. Sempre nella primavera del 2016 potrebbe toccare anche alla Germania, dove potrebbe approdare la realizzazione dello Stabat Mater, versione di Monaco”.