Una coppia di primissimo piano della scena concertistica internazionale impreziosisce ulteriormente la programmazione del Traetta Opera Festival, che martedì 22 ottobre (ore 20.30) nel Teatro Comunale di Bitonto ospita in una serata di gala la kazaka Aiman Mussakhajayeva, virtuosa dell’archetto e «violinista d’oro» per la prestigiosa etichetta discografica Deutsche Grammophon, e il pianista Bruno Canino, che a quasi 89 anni riesce ancora a stupire con le sue interpretazioni rigorose ed espressive. Un mix di tecnica e sensibilità musicale, per due artisti con una carriera costellata da riconoscimenti e straordinari consensi di pubblico nei grandi teatri del mondo, pronti a offrire al pubblico del Traetta Opera Festival una serata memorabile.
Fulcro del programma sarà la beethoveniana Sonata a Kreutzer, pagina burrascosa nel suo stile brillante e concertante. L’intensa espressività è una delle caratteristiche dell’op. 9 del genio di Bonn e verrà restituita in tutta la sua bellezza da due interpreti raffinati che apriranno la serata con la «Chaconne» attribuita ad Antonio Vitali, noto proprio per questa composizione barocca per violino e basso continuo. In programma, inoltre, l’«Havanaise» di Camille Saint-Saëns e la «Tzigane» di Maurice Ravel.
Anche quest’appuntamento è inserito nel ciclo «Ri-Letture» contente tutti i concerti da camera del festival collegati da un omaggio al «genius loci» Tommaso Traetta, che si traduce in una rielaborazione in chiave contemporanea di suoi brani da parte di giovani autori dei nostri giorni. E a completare il quadro della serata sarà «Non c’entra il diavolo», pagina ispirata a Traetta e commissionata dal festival a Leonardo Furleo Semeraro.
Diplomata al Conservatorio di Mosca, Aiman Mussakhajayeva, ha vinto le più prestigiose competizioni violinistiche internazionali, dal «Paganini» di Genova al Concorso di Tokyo, esibendosi in recital, come camerista e solista con orchestra nelle più importanti sale da concerto in Europa, Asia e America, ha inciso numerosi dischi ed è stata nominata «Artista per la pace» dell’Unesco.
Paladino della scuola pianistica napoletana, Bruno Canino è, invece, riconosciuto come uno dei massimi cameristi e pianisti dei nostri tempi. Concertista e didatta, ha lavorato al fianco dei grandi della musica, da Severino Gazzelloni a Salvatore Accardo, realizzando inoltre un’intensa produzione discografica