“Sacro e Dissacro” è il titolo di una interessante mostra collettiva a tema religioso (e non solo), in corso presso la sede del Centro culturale “Mò Heart“ di Damiano Bove, nel cuore del centro storico.
Sono esposte opere di Damiano Achille, il presidente stesso dell’associazione dedicata all’indimenticabile prof. Peppino Moretti, Tina Bruno, Vito Cotugno, Lucia Ciliberti, Maria Cucinella, Piero De Benedictis, Titti D’Alessandro, Cinzia De Vita, Elvira Leone, Lison, Gaetano Mastro, Delio Marotta, Pasquale Millico, Nicola Panza, Lorenza Picciotti, Lucia Schiavone e Marzenna Schmidlin.
Pubblichiamo di seguito la relazione tenuta dalla poetessa Tina De Santis la sera del vernissage, durante la quale hanno il loro contributo numerosi artisti come Vincenzo Mastropirro, Vito Tricarico e Donato Cappiello.
“La sacralità è un concetto che abbraccia molti significati oltre a quello religioso. Il termine sacro deriva dal termine latino arcaico sakros, rinvenuto sul Lapis Niger, sito archeologico romano risalente al VI secolo a.C. indicando onore e culto. La radice sak significa seguire, onorare, adorare riferito ad una divinità strettamente legato alla spiritualità e alla salvezza dell’anima.
Il significato del termine si è esteso in seguito a tutto ciò che ha una oggettiva validità diverso da ciò che è ordinario, comune e profano.
In questa collettiva di pittura e scultura, possiamo celebrare l’accostamento di opere che riconducono al sacro e al profano i cui termini però sono complementari poiché trovano significato l’uno nell’altro. Non può esistere il sacro senza il profano, la dicotomia ha una valenza nella relazione dei termini.
Nella concezione religiosa, Dio l’essere perfetto, ha bisogno dell’uomo per completare la sua azione; l’uomo che da solo è impotente di fronte a determinate situazioni, accostandosi a Lui, ne è investito della sua forza attraverso l’opera salvifica dell’amore e della misericordia.
La nostra vita diviene sacra come i nostri sentimenti, i valori, le emozioni, le attenzioni che prestiamo alle persone, le azioni quotidiane. È il senso che diamo alla dimensione del quotidiano, a rendere sacre anche le piccole cose e i piccoli gesti.
Il sublime nasce dalla terra e attraverso l’introspezione scala i vari gradi della spiritualità fino a raggiungere il cielo“.