“Pam! cadono giù come sassi”.
Frase spesso opportuna per commentare
improvvisi stati d’animo.
Proprio così gli attori del laboratorio
creativo delle Officine Culturali, facendo riaffiorare ricordi
passati, rivivendoli, li hanno raccontati.
Ieri sera nel piccolo foyer del Teatro
Traetta l’atmosfera era raccolta, ideale per “confidarsi” e portare in scena il
lavoro teatrale “Once upon a time. Un viaggio chiamato fiaba”.
La rappresentazione teatrale, realizzata
dall’associazione Fatti d’Arte e la cooperativa Ulixes,
è stata diretta dal Trainer e Regista Raffaele Romita e dal Tutor Mariantonia
Capriglione.
La rappresentazione scenica aveva le
caratteristiche della fiaba. Privi di tempo determinato e di una scansione
cronologica, i racconti vagavano sospesi tra sensazioni oscillanti.
Milena Achille, Loredana Caldarola,
Francesca Campione, Rosanna Cassano, Daphne Gasparre, Annamaria Gennari,
Filippo Modugno, Antonio Pazienza, Mariantonia Capriglione, Erta Ramohito,
Michele Tullo.
Questi i nomi degli attori che, pur recitando un copione, sembravano inscenare
se stessi e le loro esperienze passate.
Uno spettacolo senza trama e senza
storia perché quelle narrate sono le storie di tutti.
La fiaba, infatti, è quella
dell’adolescenza che racconta tutte le emozioni che la riguardano. Un viaggio
teatrale tra i primi amori, le prime delusioni, le prime follie, le prime solitudini.
Amici che confrontano le loro
esperienze, tutte con dettagli diversi ma tutte accomunate dallo stupore di
quella prima volta in cui si scopre l’amore.
Euforici ballano, emozionati cantano, smarriti si fanno nostalgici ma
tornano a sorridere perché: “il momento in cui sai di non essere una storia
triste, sei vivo, e ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto
quello che ti fa stare a bocca aperta”.
Una fiaba in cui il meraviglioso non è
dato dal carattere fantastico, ma dalla sorpresa di ritrovare la bellezza nelle
emozioni.