Nella penultima delle
quattro giornate di “Fuochi in corte”,
iniziativa sviluppatasi in occasione del ricorrere della festa liturgica di Santa Lucia, il gruppo folklorico Re Pambanelle ha tenuto presso il
Torrione Angioino un incontro culturale – musicale, moderato dal dott.. Antonio Sicolo, per ripercorrere i loro 25 anni di storia.
La loro linfa vitale è
stata l’amore per questa città e per le nostre tradizioni, che vanno conservate
e tramandate.
«L’operazione da loro condotta –ha spiegato il prof. Nicola Pice, presidente del Centro
Ricerche- è da associare a quella di
Teocrito, che ha diffuso le poesie della sua Sicilia in dialetto gotico presso
Alessandria, dove si parlava lo ionico. Ricordo sempre quanto, oltre alla
performance in canti e balli, sia importante la ricerca».
La musica popolare «non appartiene a un repertorio di nicchia –ha
sottolineato Giuseppe De Trizio,
direttore artistico dei Radicanto- e mi
piace paragonarla al mare per il suo continuo rinnovarsi. L’autenticità delle
ricerche che vengono fatte in questo ambito è funzionale a dar voce alla
tradizione e tener vivo un fuoco».
Infatti, Re Pambanelle
hanno dimostrato che il loro compito non si è mai limitato a riportare dei
pezzi originali, ma è consistito nella ricerca, analisi e trascrizione dei
testi dialettali, nella loro correzione e riarrangiamento. Hanno prodotto, per
questo, libri, musicassette e cd, di cui l’ultimo si intitola “Ue lì Ue là”.
Gran parte della ricerca
delle fonti, sia scritte che orali, riguardanti detti e canti, musicalità e
costumi propri della città di Bitonto è stata condotta dal dott. Michele Muschitiello, studioso delle
tradizioni popolari e fondatore del gruppo folklorico. Principalmente, ha
analizzato grammaticalmente i testi dialettali, parola per parola, per
trascriverli correttamente dato che alcune terminologie non erano più in uso.
Nel corso della tavola
rotonda, il dott. Muschitiello, oltre a spiegare l’entità delle sue ricerche,
ha ripercorso i 25 anni di storia de Re Pambanelle ed ha ricordato quanto sia
stato fondamentale l’apporto del prof. Stefano
Milillo per i costumi.
Molto interessante, seppur
faticoso, è risultato lo studio condotto da lui sulle gouaches del fondo
lorenese dipinte sul finire del Settecento su committenza di Ferdinando IV di
Borbone per il censimento degli abiti da festa appannaggio della media
borghesia. Nel 1996 è stato elaborato il prototipo degli abiti, che i
componenti del gruppo tutt’ora indossano, e nel 2009 è stata curata una mostra
documentaria sul repertorio bitontino e pugliese.
Re Pambanelle hanno partecipato
a numerosi festival, oltre che nazionali e locali, anche internazionali del
Folklore, come quelli in Ungheria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Germania
e Romania. Questo ha generato fruttuosi scambi interculturali tra le diverse
realtà antropologiche.
Le attività di promozione
del territorio hanno riguardato anche il tessuto più intrinseco della
tradizione di Bitonto con l’elaborazione dei cosiddetti ‘sepolcri’ del Giovedì
Santo (allestimenti sulla passione di Cristo), mostre fotografiche e documentarie
sulla settimana santa, allestimento dei presepi tradizionali presso la chiesa
di san Silvestro e il Sedile di Sant’Anna.
Non da ultimo, il gruppo
ha perpetuato per le feste patronali in onore dell’Immacolata il rito dello
‘Scoprimento del Quadro del Miracolo’. Ricordiamo anche i falò di Santa Lucia e
di San Giuseppe nonché l’ideazione dell’omaggio florale, ancora oggi in
esecuzione, alla Nostra Patrona nel giorno della festa liturgica, l’otto
dicembre di ogni anno.
La presenza molto attiva del
gruppo folklorico da 25 anni nella nostra città caratterizza molte importanti
pagine della nostra storia e questo ci rende orgogliosi. Lo hanno sottolineato
le rappresentanze dell’attuale amministrazione comunale, che sono state
presenti alla tavola rotonda: dal Sindaco Michele
Abbaticchio a Rocco Rino Mangini,
assessore al marketing territoriale, e Domenico
Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
«Abbiamo raggiunto questo traguardo –ha concluso Tina Masciale, presidente del gruppo- con spirito di abnegazione e determinazione
per amore della nostra città. Tanti sono stati i sacrifici, ma ne è valsa la
pena. Continueremo così la nostra strada».
In occasione di questo
anniversario, il 5 gennaio si terrà uno spettacolo dal titolo “Re Pambanelle:
nozze d’argento con la città” presso il Teatro Traetta e a maggio verrà
allestita una mostra sui costumi popolari pugliesi del regno di Napoli.