Nel Museo Archeologico della Fondazione De Palo-Ungaro oggi 19 dicembre 2018 alle ore 18.00 sasrà presentato il libro di Custode Silvio Fioriello, professore aggregato dell’Università di Bari, “Poediculorum oppida” Spazi urbani della Puglia centrale in età romana. Questo lavoro traccia un quadro storico-insediativo ricostruibile per l’età romana nell’area della Puglia centrale in cui si sviluppò la cultura peucezia, con specifico riferimento alle collettività di Ruvo (Rubi), Bitonto (Butuntum), Bari (Barium), Ceglie (Caelia), Rutigliano (Azetium), Ginosa (Genusia) nell’ambito di un arco cronologico che va dagli avvenimenti della seconda guerra sannitica fino al bellum sociale, quando nel 89 a.C. la debole opposizione dei Poediculi (i Peucezi nella definizione riferita da Strabone) al generale C. Cosconio registra l’ultimo richiamo all’antica identità della stirpe, destinata a sciogliersi nell’ambito dell’assetto politico-amministrativo della Apulia.
Lo studio si apre ad una nuova prospettiva interpretativa, che supera l’angusta visione finora tramandata di un’area apula come periferia marginale della Magna Graecia, il cui paesaggio agrario era letto, e spesso frainteso, nelle ottiche settoriali delle centuriazioni o nella discutibile sovrapposizione di situazioni territoriali medievali, moderne o contemporanee nel passato romano, finendo per proporre la Peucezia quale area “povera”, “depressa”. Il libro di Fioriello, dopo aver tracciato un essenziale quadro storico dello sfaldamento dell’ethnos peucezio e della mutata realtà politico-istituzionale a seguito della fase della romanizzazione dall’età tardorepubblicana all’età imperiale, ricostruisce in maniera organica e in un disegno globale il profilo dello spazio urbano delle sette città peucete sopra menzionate nel passaggio dallo stato di civitates alleate a quello di municipia, dedicando a ciascuna di esse un capitolo che espone e discute i dati pertinenti il profilo storico e istituzionale, la forma della città e l’assetto del territorio con adeguato impianto illustrativo e ampio apparato critico. Emerge un quadro tutto innervato sulla intensa e morfogenetica tensione tra metabolismo e simbiosi, la cui articolazione in insediamenti urbani principali costieri, in diversi poli abitativi a presidio e gestione delle campagne, in diffusi piccoli nuclei rurali, si è conservata sino al Tardoantico e oltre.
Dopo la presentazione del libro ci sarà l’intitolazione della sala dell’arciere del Museo Archeologico al dott. Giuseppe Andreassi, Sovrintendente Archeologo, che non poco si prodigò per la realizzazione del Museo archeologico a Bitonto.