Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le Giornate del Fai di primavera, il più importante evento italiano dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico. Tra i protagonisti della 31esima edizione della manifestazione di punta del Fondo per l’Ambiente Italiano ci sarà il nostro palazzo Sylos Vulpano.
La notizia è stata annunciata sabato in una conferenza che si è tenuta sabato a Palazzo Gentile alla presenza dell’arch. Michele Camporeale, capo gruppo Fai Giovinazzo, che acquisendo la nuova denominazione di Gruppo Fai del Nord Barese ha riunito al suo interno i volontari di Giovinazzo, Molfetta, Bitonto e Terlizzi.
A dare i saluti istituzionali, il sindaco Francesco Paolo Ricci: «Con le giornate FAI, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, oltre 750 tra monumenti, residenze, ville, parchi e musei aprono al pubblico. Tra questi il Palazzo Vulpano-Sylos, gioiello del centro antico e manifesto urbano di una famiglia nobiliare di grande rilievo».
La conferenza è stata occasione per illustrare la storia, i dettagli architettonici e decorativi sia attraverso i contributi di studio dell’architetto Maria Franchini, funzionaria Architetto del Segretariato regionale del MIC per la Puglia, e del professor Paolo Perfido, del dipartimento di Architettura, Costruzione e Design del Politecnico di Bari, sia attraverso le parole di Nicola Pice, presidente della Fondazione De Palo-Ungaro, che ha spiegato nel dettaglio alcuni degli affreschi, dei rilievi e dei dettagli artistici custoditi in un edificio storico da anni in cattivo stato di conservazione. Sin dagli anni ’50 del secolo scorso, quando gravi dissesti compromisero la stabilità di una parte del complesso. L’edificio è stato anche vittima di sfregi e furti avvenuti fra il 1987 e il 1991, che hanno deturpato il bassorilievo del loggiato, lo stemma di casa Vulpano, il pozzo del cortile e le statue a mezzobusto addossate al bassorilievo. Senza contare l’inciviltà di qualcuno che, proprio lì, davanti alla sua secolare facciata, decise anni fa (correva l’anno 2015) persino di incendiare un’auto, danneggiando quelle pareti cariche di storia.
«Siamo in balia del malcostume. Questo sarà un grave sfregio per la città» fu, allora, il commento di Emanuele Pagone, ingegnere ed ex assessore ai Lavori Pubblici, che, nella conferenza di sabato, ha colto l’occasione per annunciare finalmente l’avvio di lavori di restauro volti a ridare nuova luce ad un palazzo da troppo tempo nell’oblio: «Dietro le ricerche condotte e dietro l’interessamento del Fai, c’è qualcosa che accomuna tanti: la passione».
I lavori dovrebbero partire nei mesi prossimi e saranno realizzati della Abbatantuono Arcangelo Costruzioni e Restauri. Ma prima saranno necessari altri rilievi e scavi archeologici perché, come ribadisce Pagone, «vogliamo conoscere meglio l’edificio, in modo da capire come intervenire e come restaurarlo».
Verranno sondati i vari momenti di trasformazione che hanno interessato nel tempo il palazzo, come, ad esempio, le finestre del piano nobile, in origine alla romana, vennero modificate con l’aggiunta di balconi su mensole.
Le giornate Fai, ogni anno, offrono a tanti l’opportunità di scoprire e riscoprire sorprendenti tesori d’arte e natura in tutta Italia, attraverso visite a contributo libero proposte da volontari che coinvolgeranno 400 città e centinaia di luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti (l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione saranno pubblicati, a partire dal 15 marzo, sul portale telematico del Fondo).
L’interessamento del Fai a Palazzo Sylos Vulpano è, senza ombra di dubbio, un’ottima notizia per la città. Già tempo fa, durante i primi anni dell’amministrazione Abbaticchio, il Da Bitonto aveva auspicato che il comune ponesse alcuni dei suoi monumenti.