Una sala di proiezione da cinquanta posti, pensata per la visione di grandi cult o piccole perle del cinema o per permettere a tutti, scolaresche in primis, di seguire masterclass e confrontarsi con registi e attori. E ancora un laboratorio per riscoprire l’arte del tessile e diventare “piccoli sarti” pronti a confezionare abiti di scena di alta qualità o vestiti da cosplayer. Infine locali in cui imparare a progettare in 3d e mettere in mostra il materiale audiovisivo prodotto in una sorta di museo di quartiere.
L’ottocentesco Palazzo Planelli, nel cuore del centro storico di Bitonto, è tornato al suo antico splendore e apre le sue porte all’intera comunità. Merito del progetto “BackStage: Imparare a leggere le trame”, realizzato grazie ai fondi del Bando Storico, Artistico e Culturale 2017 “Il bene torna comune”, promosso da Fondazione Con Il Sud.
Un sogno che si avvera per l’associazione Just Imagine, da dieci anni attiva sul territorio e impegnata a far scoprire, soprattutto alle nuove generazioni, la settima arte. Sua l’idea, condivisa subito dalla cooperativa Ulixes, capofila del progetto, di rispondere al “bisogno di cultura di Bitonto, coinvolgendo gli stessi cittadini”. “In modo particolare – come ha spiegato Chiara Cannito, presidentessa della Ulixes -, i residenti del borgo antico” in cui il cosiddetto Palazzo della Zecca si trova.
La fastosa dimora di Antonio Planelli, scienziato, matematico, musicofilo, maestro della Reale Zecca di Napoli, una delle più grandi figure dell’illuminismo del Meridione, diventerà dunque una casa dell’arte e dei mestieri.
L’edificio ottocentesco, messo a disposizione dai proprietari privati, “accoglierà tutti” ha sottolineato Domenico Saracino, presidente di Just Imagine. La grande sala sarà “di comunità, con una lista di titoli a disposizione di chiunque, scuole in primis”, ma anche uno spazio per eventi. “Offriremo una serie di servizi pensati da noi, ma anche dalle associazioni che vorranno collaborare”.
In partenza già nei prossimi mesi, il laboratorio per quanti vorranno imparare o approfondire la loro conoscenza di taglio, cucito e prototipazione di abiti teatrali, civili o da cosplayer. Corsi che saranno tenuti dall’artista Franco Colamorea, presidente dell’associazione Fatti d’Arte. “Metterò a disposizione le mie conoscenze e competenze – ha promesso -, donando a quanti vorranno tutto ciò che ho imparato”, nel corso delle tante esperienze che lo hanno portato ad essere apprezzato in tutto il mondo. “Dobbiamo far crescere la passione che il made in Italy ha perso” a cominciare dai più giovani, con corsi di perfezionamento dedicati anche agli alunni delle scuole primarie e secondarie e in particolare degli istituti professionali per la moda.
Abiti di scena che potranno essere impreziositi anche da manufatti in 3D, da realizzare grazie agli insegnamenti degli esperti del FabLab Bitonto, altro partner del progetto, a cui sarà affidata anche la progettazione grafica di videogames.
Di progetti audiovisivi si occuperà poi Camera a Sud, che a contatto con i residenti del territorio realizzerà video da mettere in mostra nel museo di quartiere.
A tagliare il nastro ieri il sindaco Francesco Paolo Ricci, grato alla cordata di associazioni per aver “restaurato e messo a disposizione della comunità” il Palazzo Planelli, incarnando la volontà di recuperare il “vasto centro storico bitontino, purtroppo svuotato di anime e identità”. “Questo progetto – è l’augurio del primo cittadino e dell’assessora al Turismo, Dalila Cariello – non sia cattedrale nel deserto, ma stimolo per altri per contribuire alla rivitalizzazione della città vecchia”.