Dentro una storia, il taccuino di una giornalistAttrice che racconta “ROMAnce. Un’altra stupida, noiosa storia d’amore” di Okiko the Drama Company, andato in scena il 22 e 23 aprile al Sancti Nicolai Convivium a Bitonto.
Pochi attimi prima che le luci del palcoscenico illuminassero l’arte del sapere amare posta nelle mani di giovani ragazzi che credono ancora nell’eterna bellezza del donare, creare, affidare e fidarsi, Alessia Ricciardi, Lorenzo Palmieri ed io che vi scrivo, il regista Piergiorgio Meola ha introdotto il pubblico in un luogo indefinito, una realtà sospesa visibile solo attraverso un velo sottile, quello dell’emozione che ricopre una stanza di immagini in continuo sviluppo. «Sarà come ripercorrere un set fotografico», ha detto. Un set fotografico in cui Joe interpretato da Lorenzo, un ragazzo a cui piace “immortalare bellezza”, ha permesso al pubblico di entrare nella sua storia, di essere “in quel solo e unico giorno” che ha cambiato la sua vita, ma soprattutto quella di una famosa attrice da premio Oscar, Ana Harper interpretata da Alessia, che per la prima volta si lascia andare all’amore… quell’amore che fino ad allora ricercava e viveva solo grazie ai personaggi che interpretava. E il cuore di un’inguaribile romantica come me palpita… palpita per avere avuto la possibilità di ospitarli da me, da Sora Lella a Roma … la città più caotica di tutte dove è possibile incontrarsi più volte anche “nell’arco di quanto? Un’ora o poco più”. È casualità? È magia romantica? Chiamatela come volete, io preferisco definirla un intreccio di vite che non smettono mai di cercarsi, di un sentire puro e vero che non ti aspetti ma (r)esiste per davvero in una realtà che vuole rendere glaciale un cuore che sa e vuole amore… ma che pensa, a volte, di non poterlo fare fingendo così di essere un’altra se altrove… fuori dai riflettori… quasi avesse paura di mostrarsi fragile… o quasi come se essere fragili fosse un lusso da non potersi permettere…”perché Ana non può, ma Anita può tutto”, vero? Finché due occhi chiari riescono a spogliarla delle sue insicurezze per lasciarsi andare a un’altra stupida, noiosa storia d’amore. “Proprio come nei film”, direbbero Ana e Joe… come qualsiasi altro cuore che non crede possa essere tutto perfetto e lascia che un amore così lo si possa vivere solo nei film, nelle favole… ma nella vita reale la perfezione esiste ed è imperfettamente bella, sa travolgerti quando meno te lo aspetti… specie quando dici di non crederci più… per colpa di un farabutto o di chissà cosa. L’arte di amare non ha un libretto di istruzioni, è una continua conquista…come quella di Lorenzo che per la prima volta da attore protagonista ha conquistato il suo palco, il suo pubblico, la sua Ana….o come quella di Alessia, un’anima in tormento d’amore e sogni che riesce sempre a prendersi cura di sé e dell’altro, ritrovando la bellezza del suo vero se in un luogo che da anni la fa sentire viva, il teatro… o come quella di Pier, la chiave delle mie, nostre e vostre emozioni… quella Persona che non riuscirei a descrivervi in una sola pagina di articolo, ma di cui non mi stancherò mai di scrivere, parlare e vivere.
Okiko è tutto questo e oggi ve ne parlo come fossi ancora dietro le quinte del Sancti Nicolai Convivium che per me sono state le mura di una camera oscura… e dalla camera oscura le immagini prendono vita, sempre più nitide conservando l’attimo che fugge nella vita di chi corre sì, ma che lascia che un turbinio di emozioni, delusioni, illusioni, amori eterni la colorino sempre più. Per me questi due giorni in cui la mia Okiko ha registrato sold out, sono stati come sviluppare foto in una camera oscura, una magia senza trucchi che sorprende… sviluppare foto richiede pazienza, lascia con il fiato sospeso in una trepidante attesa… il cuore ti batte forte e acquisisce il suono di due voci, quelle di Lorenzo e Alessia…di parole di un copione che conosci… che è diventato parte di te in ogni singolo giorno passato a provare dentro le mura di Mariarte, la casa di Okiko…la casa delle arti, dove ci vuole sì tempo ma poi sbocciano sempre bellissime rose la cui linfa vintale “inizia con quella stessa lettera di quella stessa parola che inizia per A e non finisce mai … l’Amore”… perché Okiko è Arte, Okiko è l’Arte d’Amare… al chiaro di Luna.
Ps: sulle pagine social di Okiko trovate gli scatti dell’insostituibile Anna Verriello.
Dentro una storia, il taccuino di una giornalistAttrice che racconta “ROMAnce. Un’altra stupida, noiosa storia d’amore” di Okiko the Drama Company, andato in scena il 22 e 23 aprile al Sancti Nicolai Convivium a Bitonto.
Pochi attimi prima che le luci del palcoscenico illuminassero l’arte del sapere amare posta nelle mani di giovani ragazzi che credono ancora nell’eterna bellezza del donare, creare, affidare e fidarsi, Alessia Ricciardi, Lorenzo Palmieri ed io che vi scrivo, il regista Piergiorgio Meola ha introdotto il pubblico in un luogo indefinito, una realtà sospesa visibile solo attraverso un velo sottile, quello dell’emozione che ricopre una stanza di immagini in continuo sviluppo. «Sarà come ripercorrere un set fotografico», ha detto. Un set fotografico in cui Joe interpretato da Lorenzo, un ragazzo a cui piace “immortalare bellezza”, ha permesso al pubblico di entrare nella sua storia, di essere “in quel solo e unico giorno” che ha cambiato la sua vita, ma soprattutto quella di una famosa attrice da premio Oscar, Ana Harper interpretata da Alessia, che per la prima volta si lascia andare all’amore… quell’amore che fino ad allora ricercava e viveva solo grazie ai personaggi che interpretava. E il cuore di un’inguaribile romantica come me palpita… palpita per avere avuto la possibilità di ospitarli da me, da Sora Lella a Roma … la città più caotica di tutte dove è possibile incontrarsi più volte anche “nell’arco di quanto? Un’ora o poco più”. È casualità? È magia romantica? Chiamatela come volete, io preferisco definirla un intreccio di vite che non smettono mai di cercarsi, di un sentire puro e vero che non ti aspetti ma (r)esiste per davvero in una realtà che vuole rendere glaciale un cuore che sa e vuole amore… ma che pensa, a volte, di non poterlo fare fingendo così di essere un’altra se altrove… fuori dai riflettori… quasi avesse paura di mostrarsi fragile… o quasi come se essere fragili fosse un lusso da non potersi permettere…”perché Ana non può, ma Anita può tutto”, vero? Finché due occhi chiari riescono a spogliarla delle sue insicurezze per lasciarsi andare a un’altra stupida, noiosa storia d’amore. “Proprio come nei film”, direbbero Ana e Joe… come qualsiasi altro cuore che non crede possa essere tutto perfetto e lascia che un amore così lo si possa vivere solo nei film, nelle favole… ma nella vita reale la perfezione esiste ed è imperfettamente bella, sa travolgerti quando meno te lo aspetti… specie quando dici di non crederci più… per colpa di un farabutto o di chissà cosa. L’arte di amare non ha un libretto di istruzioni, è una continua conquista…come quella di Lorenzo che per la prima volta da attore protagonista ha conquistato il suo palco, il suo pubblico, la sua Ana….o come quella di Alessia, un’anima in tormento d’amore e sogni che riesce sempre a prendersi cura di sé e dell’altro, ritrovando la bellezza del suo vero se in un luogo che da anni la fa sentire viva, il teatro… o come quella di Pier, la chiave delle mie, nostre e vostre emozioni… quella Persona che non riuscirei a descrivervi in una sola pagina di articolo, ma di cui non mi stancherò mai di scrivere, parlare e vivere.
Okiko è tutto questo e oggi ve ne parlo come fossi ancora dietro le quinte del Sancti Nicolai Convivium che per me sono state le mura di una camera oscura… e dalla camera oscura le immagini prendono vita, sempre più nitide conservando l’attimo che fugge nella vita di chi corre sì, ma che lascia che un turbinio di emozioni, delusioni, illusioni, amori eterni la colorino sempre più. Per me questi due giorni in cui la mia Okiko ha registrato sold out, sono stati come sviluppare foto in una camera oscura, una magia senza trucchi che sorprende… sviluppare foto richiede pazienza, lascia con il fiato sospeso in una trepidante attesa… il cuore ti batte forte e acquisisce il suono di due voci, quelle di Lorenzo e Alessia…di parole di un copione che conosci… che è diventato parte di te in ogni singolo giorno passato a provare dentro le mura di Mariarte, la casa di Okiko…la casa delle arti, dove ci vuole sì tempo ma poi sbocciano sempre bellissime rose la cui linfa vintale “inizia con quella stessa lettera di quella stessa parola che inizia per A e non finisce mai … l’Amore”… perché Okiko è Arte, Okiko è l’Arte d’Amare… al chiaro di Luna.
Ps: sulle pagine social di Okiko trovate gli scatti dell’insostituibile Anna Verriello.
Dentro una storia, il taccuino di una giornalistAttrice che racconta “ROMAnce. Un’altra stupida, noiosa storia d’amore” di Okiko the Drama Company, andato in scena il 22 e 23 aprile al Sancti Nicolai Convivium a Bitonto.
Pochi attimi prima che le luci del palcoscenico illuminassero l’arte del sapere amare posta nelle mani di giovani ragazzi che credono ancora nell’eterna bellezza del donare, creare, affidare e fidarsi, Alessia Ricciardi, Lorenzo Palmieri ed io che vi scrivo, il regista Piergiorgio Meola ha introdotto il pubblico in un luogo indefinito, una realtà sospesa visibile solo attraverso un velo sottile, quello dell’emozione che ricopre una stanza di immagini in continuo sviluppo. «Sarà come ripercorrere un set fotografico», ha detto. Un set fotografico in cui Joe interpretato da Lorenzo, un ragazzo a cui piace “immortalare bellezza”, ha permesso al pubblico di entrare nella sua storia, di essere “in quel solo e unico giorno” che ha cambiato la sua vita, ma soprattutto quella di una famosa attrice da premio Oscar, Ana Harper interpretata da Alessia, che per la prima volta si lascia andare all’amore… quell’amore che fino ad allora ricercava e viveva solo grazie ai personaggi che interpretava. E il cuore di un’inguaribile romantica come me palpita… palpita per avere avuto la possibilità di ospitarli da me, da Sora Lella a Roma … la città più caotica di tutte dove è possibile incontrarsi più volte anche “nell’arco di quanto? Un’ora o poco più”. È casualità? È magia romantica? Chiamatela come volete, io preferisco definirla un intreccio di vite che non smettono mai di cercarsi, di un sentire puro e vero che non ti aspetti ma (r)esiste per davvero in una realtà che vuole rendere glaciale un cuore che sa e vuole amore… ma che pensa, a volte, di non poterlo fare fingendo così di essere un’altra se altrove… fuori dai riflettori… quasi avesse paura di mostrarsi fragile… o quasi come se essere fragili fosse un lusso da non potersi permettere…”perché Ana non può, ma Anita può tutto”, vero? Finché due occhi chiari riescono a spogliarla delle sue insicurezze per lasciarsi andare a un’altra stupida, noiosa storia d’amore. “Proprio come nei film”, direbbero Ana e Joe… come qualsiasi altro cuore che non crede possa essere tutto perfetto e lascia che un amore così lo si possa vivere solo nei film, nelle favole… ma nella vita reale la perfezione esiste ed è imperfettamente bella, sa travolgerti quando meno te lo aspetti… specie quando dici di non crederci più… per colpa di un farabutto o di chissà cosa. L’arte di amare non ha un libretto di istruzioni, è una continua conquista…come quella di Lorenzo che per la prima volta da attore protagonista ha conquistato il suo palco, il suo pubblico, la sua Ana….o come quella di Alessia, un’anima in tormento d’amore e sogni che riesce sempre a prendersi cura di sé e dell’altro, ritrovando la bellezza del suo vero se in un luogo che da anni la fa sentire viva, il teatro… o come quella di Pier, la chiave delle mie, nostre e vostre emozioni… quella Persona che non riuscirei a descrivervi in una sola pagina di articolo, ma di cui non mi stancherò mai di scrivere, parlare e vivere.
Okiko è tutto questo e oggi ve ne parlo come fossi ancora dietro le quinte del Sancti Nicolai Convivium che per me sono state le mura di una camera oscura… e dalla camera oscura le immagini prendono vita, sempre più nitide conservando l’attimo che fugge nella vita di chi corre sì, ma che lascia che un turbinio di emozioni, delusioni, illusioni, amori eterni la colorino sempre più. Per me questi due giorni in cui la mia Okiko ha registrato sold out, sono stati come sviluppare foto in una camera oscura, una magia senza trucchi che sorprende… sviluppare foto richiede pazienza, lascia con il fiato sospeso in una trepidante attesa… il cuore ti batte forte e acquisisce il suono di due voci, quelle di Lorenzo e Alessia…di parole di un copione che conosci… che è diventato parte di te in ogni singolo giorno passato a provare dentro le mura di Mariarte, la casa di Okiko…la casa delle arti, dove ci vuole sì tempo ma poi sbocciano sempre bellissime rose la cui linfa vintale “inizia con quella stessa lettera di quella stessa parola che inizia per A e non finisce mai … l’Amore”… perché Okiko è Arte, Okiko è l’Arte d’Amare… al chiaro di Luna.
Ps: sulle pagine social di Okiko trovate gli scatti dell’insostituibile Anna Verriello.
Dentro una storia, il taccuino di una giornalistAttrice che racconta “ROMAnce. Un’altra stupida, noiosa storia d’amore” di Okiko the Drama Company, andato in scena il 22 e 23 aprile al Sancti Nicolai Convivium a Bitonto.
Pochi attimi prima che le luci del palcoscenico illuminassero l’arte del sapere amare posta nelle mani di giovani ragazzi che credono ancora nell’eterna bellezza del donare, creare, affidare e fidarsi, Alessia Ricciardi, Lorenzo Palmieri ed io che vi scrivo, il regista Piergiorgio Meola ha introdotto il pubblico in un luogo indefinito, una realtà sospesa visibile solo attraverso un velo sottile, quello dell’emozione che ricopre una stanza di immagini in continuo sviluppo. «Sarà come ripercorrere un set fotografico», ha detto. Un set fotografico in cui Joe interpretato da Lorenzo, un ragazzo a cui piace “immortalare bellezza”, ha permesso al pubblico di entrare nella sua storia, di essere “in quel solo e unico giorno” che ha cambiato la sua vita, ma soprattutto quella di una famosa attrice da premio Oscar, Ana Harper interpretata da Alessia, che per la prima volta si lascia andare all’amore… quell’amore che fino ad allora ricercava e viveva solo grazie ai personaggi che interpretava. E il cuore di un’inguaribile romantica come me palpita… palpita per avere avuto la possibilità di ospitarli da me, da Sora Lella a Roma … la città più caotica di tutte dove è possibile incontrarsi più volte anche “nell’arco di quanto? Un’ora o poco più”. È casualità? È magia romantica? Chiamatela come volete, io preferisco definirla un intreccio di vite che non smettono mai di cercarsi, di un sentire puro e vero che non ti aspetti ma (r)esiste per davvero in una realtà che vuole rendere glaciale un cuore che sa e vuole amore… ma che pensa, a volte, di non poterlo fare fingendo così di essere un’altra se altrove… fuori dai riflettori… quasi avesse paura di mostrarsi fragile… o quasi come se essere fragili fosse un lusso da non potersi permettere…”perché Ana non può, ma Anita può tutto”, vero? Finché due occhi chiari riescono a spogliarla delle sue insicurezze per lasciarsi andare a un’altra stupida, noiosa storia d’amore. “Proprio come nei film”, direbbero Ana e Joe… come qualsiasi altro cuore che non crede possa essere tutto perfetto e lascia che un amore così lo si possa vivere solo nei film, nelle favole… ma nella vita reale la perfezione esiste ed è imperfettamente bella, sa travolgerti quando meno te lo aspetti… specie quando dici di non crederci più… per colpa di un farabutto o di chissà cosa. L’arte di amare non ha un libretto di istruzioni, è una continua conquista…come quella di Lorenzo che per la prima volta da attore protagonista ha conquistato il suo palco, il suo pubblico, la sua Ana….o come quella di Alessia, un’anima in tormento d’amore e sogni che riesce sempre a prendersi cura di sé e dell’altro, ritrovando la bellezza del suo vero se in un luogo che da anni la fa sentire viva, il teatro… o come quella di Pier, la chiave delle mie, nostre e vostre emozioni… quella Persona che non riuscirei a descrivervi in una sola pagina di articolo, ma di cui non mi stancherò mai di scrivere, parlare e vivere.
Okiko è tutto questo e oggi ve ne parlo come fossi ancora dietro le quinte del Sancti Nicolai Convivium che per me sono state le mura di una camera oscura… e dalla camera oscura le immagini prendono vita, sempre più nitide conservando l’attimo che fugge nella vita di chi corre sì, ma che lascia che un turbinio di emozioni, delusioni, illusioni, amori eterni la colorino sempre più. Per me questi due giorni in cui la mia Okiko ha registrato sold out, sono stati come sviluppare foto in una camera oscura, una magia senza trucchi che sorprende… sviluppare foto richiede pazienza, lascia con il fiato sospeso in una trepidante attesa… il cuore ti batte forte e acquisisce il suono di due voci, quelle di Lorenzo e Alessia…di parole di un copione che conosci… che è diventato parte di te in ogni singolo giorno passato a provare dentro le mura di Mariarte, la casa di Okiko…la casa delle arti, dove ci vuole sì tempo ma poi sbocciano sempre bellissime rose la cui linfa vintale “inizia con quella stessa lettera di quella stessa parola che inizia per A e non finisce mai … l’Amore”… perché Okiko è Arte, Okiko è l’Arte d’Amare… al chiaro di Luna.
Ps: sulle pagine social di Okiko trovate gli scatti dell’insostituibile Anna Verriello.