Dopo
vent’anni dalla messa in scena di “Notturno
di donna con ospiti”per
la regia di Enrico Maria Lamanna, Giuliana De
Sio torna ad interpretare il testo di Annibale Ruccello, rappresentato
ieri sera al Teatro Traetta in
apertura della nuova stagione teatrale firmata Teatro Pubblico Pugliese.
L’azione si svolge in una casa a due
piani, ben riprodotta sul palco bitontino da Roberto Rucci, nella periferia di una metropoli: Adriana,
protagonista della storia, porta avanti la sua esistenza da casalinga, nel
caldo afoso, tra la melodia di “Montagne
verdi” e le note del pianoforte invadente dei vicini di casa, tra
televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, interpretato da Mimmo Esposito, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba.
Una sera accade che, rimasta come al
solito sola, strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si
introducano in casa.
Improvvisamente
riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, da
una compagna di scuola (Rosaria De Cicco),
sfuggita ad un’aggressione, e a suo marito Arturo (Andrea De Venuti), al primo fidanzato Sandro (Luigi Iacuzio), che provocheranno in
Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da
quella prigione grigia e ossessiva.
Adriana, Medea dell’hinterland
partenopeo, immersa nella banalità e nella vacuità dei nostri giorni, è rimasta
ai margini del mondo, come una bambina che non ha strumenti di
conoscenza, non ha possibilità di confronti e la quotidianità è l’unico “luogo”
in cui combatte il mondo esterno che l’attira e la minaccia.
Tra le sue
ossessioni rientrano anche i genitori, che ormai fanno parte di un onirico
ricordo di fallimenti e delusioni: una madre con cui ha continui scambi
telefonici non gratificanti – troppo cattolica, ma “dittatrice” ed ipocrita
nella gestione famigliare – ed un padre che sperava solo che lei diventasse una
maestra elementare.
L’evolversi
della vicenda e l’arrivo di altri personaggi porteranno l’inconscio deformato
di Adriana a riemergere, cicatrizzandosi, e a fare i conti con quello che
non è chiarito nella sua storia personale.
Fantasmi come personaggi che si
scambiano di ruolo e mettono in evidenza sempre di più la natura enigmatica e
lacerata di una donna che ha subito violenza e condizionamenti e non ha
strumenti per risolverli se non quelli del diventare essa stessa responsabile
di violenza.
I
202 presenti al “Traetta” – che hanno fatto registrare il tutto esaurito –
hanno confermato l’attualità del dramma teatrale scritto nel 1983 da Ruccello, originario di
Castellammare di Stabia, scomparso prematuramente a 30 anni, nel 1986, in un
tragico incidente stradale sull’autostrada Roma/Napoli.
Incanta la bravura di
Giuliana De Sio, unica vera trascinatrice sul palco, vestita di una “napoletanità”
mai colta nelle fiction televisive che l’hanno vista protagonista.
I
veri protagonisti, però, restano la desolazione e l’isolamento, che portano, nel
finale, a conseguenze di degenerazione psicologica dal taglio thriller.