Grandi
emozioni, nei giorni di poco precednti il Natale, presso il piccolo centro culturale Mo’ Heart a ridosso
del muro Porta Robustina, nel centro storico bitontino.
In una saletta
modesta ed accogliente, dinanzi ad un nutrito numero di spettatori, è stata inaugurata la collettiva di pittura “Natale al Mò Heart”.
Protagonisti
indiscussi i dieci autori di origine e estrazione artistica
diversa, raccontati e letti in chiave poetica dai poeti Damiano Bove e Tina De Santis.
Ha
suggellato la magica atmosfera, creata dalle liriche declamate dagli
stessi autori, la splendida voce del coro gospel diretto dalla prof.
Tina Carano che ha cantato a cappella alcuni canti Natalizi.
A sottolineare e a commentare tutta l’intera serata, l’intervento del prof. Mario Sicolo, direttore del giornale” Da Bitonto”, che ha
evidenziato come l’uomo riesca a raggiungere l’immenso attraverso
l’arte, sublimando la realtà e trovando l’infinito nel proprio animo.
Ancora
una volta, Mò Heart ha saputo preparare un magnifico regalo di Natale
per coloro che, in questi giorni di festa, amano, tra una fetta di
panettone e un buon bicchiere di spumante, rinfrancare il proprio animo
con una mostra di pittura varia ed accattivante, che sempre giova allo
spirito e alla mente.
Un grazie di cuore a quanti
hanno collaborato e partecipato alla realizzazione di questa affascinante collettiva di pittura in mostra – splendente come una piccola
stella cometa sulla nostra città – fino al 6 Gennaio 2017 (festivi esclusi)
dalle 18,30 alle 20,30, presso il centro culturale Mo’ Heart, sito in
via S.Giorgio,14 muro Porta Robustina
ARTISTI
IN MOSTRA: Francesco Lisco, Delio Marotta, Vito Fiore, Marzenna
Schmidlin, Mimmo Aloise, Olga De Fazio, Pierluigi Rugiano, Pacifico
Luigi,Franco Tullo, Enzo Santarella.
Pubblichiamo di seguito l’intervento introduttivo della poetessa Tina De Santis
In questa serata, si celebra l’arte come espressione
pittorica, letteraria, poetica e musicale nell’accogliente scenario
storico delle antiche mura del centro storico bitontino.
L’arte intesa
come introiezione e proiezione di sentimenti, pensieri, emozioni,
rappresenta una delle più alte manifestazioni dell’attività dello
spirito umano, che sfocia in un atto auto-liberatorio ed autocosciente
dell’uomo.
Non a caso, Arthur Schopenhauer attribuisce all’arte una funzione
metafisica e catartica – essa libera l’uomo dall’illusione e dal dolore e
si fa autocoscienza assoluta ed impersonale.
L’espressione artistica in
quanto scaturisce dall’intuizione pura e diviene contemplazione
disinteressata, supera la sfera della praticità, riscattandoci dai
bisogni e dalle passioni dei quali è pregna la vita quotidiana.
In
quanto valore spirituale essa interpreta metafisicamente il mondo e
libera l’uomo dall’angoscia dell’esistenza.
Il poeta, l’artista in
genere intuisce l’idea direttamente nel singolo fenomeno, al di là del
tempo e dello spazio, percependo il mondo sub specie aeternitatis.
A
questo proposito mi piace citare il cardinale Carlo Maria Martini,
quando sostiene che l’arte e la poesia superano i confini ideologici,
politici, concettuali e religiosi,sottraendoci alla gabbia del tempo, facendoci vivere nel passato e nel futuro.
Non siamo più schiavi del
minuto, dell’ora e del secolo, ma siamo nella grande ruota del tempo, eternità che Dio solo vede.
E’ proprio sotto questa prospettiva che va
inteso il valore dell’arte come momento di elevazione spirituale, di
comunione con la grande anima dell’universo che ci scopre esseri
infiniti e liberi.