Solitudine, incomunicabilità, bisogno di essere accettati e compresi, influenza dei media su di noi. Questioni che riguardano ognuno di noi, specialmente in età giovanile, quando la nostra personalità è ancora in formazione e ci troviamo a sperimentare per la prima volta determinati tipi di relazioni, esperienze.
Sono questi i temi affrontati in “Amarsi è capirsi“, il cortometraggio del giovanissimo regista bitontino Michele Saulle, allievo del Dams Link Campus University di Roma, che, ieri, è stato ospite della terza serata di Arena Rogadeo, la rassegna cinematografica organizzata dall’associazione “Just Image”.
Protagonista dell’opera di Saulle è un ragazzo che, d’un tratto, si sveglia e, non si sa per quale motivo, non riesce più a farsi comprendere dalla ragazza che ha trascorso con lui la notte, dagli amici, dai docenti universitari che, dunque, lo bocciano all’esame.
«L’idea è nata da una traccia avuta all’università, che prevedeva la realizzazione di un corto a partire da uno scioglilingua. Notoriamente gli scioglilingua non hanno senso. Noi abbiamo voluto dargliene uno, parlando di incomunicabilità» ha spiegato Saulle, seguito da Matteo Capozucca, autore del soggetto alla base del corto, intervistati dal giornalista e direttore del “da Bitonto” Mario Sicolo che, insieme alla psicologa Lucia Elia, ha discusso con gli autori dei temi trattati.
«Uno degli sbagli che si fanno è cercare sin da subito certezze. Bisogna avere, invece, il coraggio di sperimentare, bisogna credere nel fallimento e non averne paura» ha aggiunto Saulle.
«I messaggi che si ricevono alimentano queste paure e questa mancanza di sicurezza» ha aggiunto Elia che, descrivendo le difficoltà relazionali che spesso affrontano i ragazzi, ha spiegato come spesso i ragazzi sono in bilico tra la voglia di relazioni e la paura di perdere l’autonomia, con conseguenti difficoltà relazionali: «Cerchiamo conferme a quella che è una delle domande che ci accompagna sin dalla tenera età: “Siamo degni di essere amati?”. La mancanza di risposte sicure a questo interrogativo, dovuta a vari fattori durante la crescita, può produrre paure, insicurezza, difficoltà relazionali».