“Ieri, oggi, domani. Un sogno lungo trent’anni”. Maria Cucinella si racconta tra le mura della casa delle arti di cui è presidente, Mariarte. A dar voce alle sue emozioni, le tele dipinte dal ’92 ad oggi. Sono parte della personale d’arte che, ieri, ha inaugurato in via Pietro Ravanas 16. «La semplicità è la vera sfida di Maria». È con queste parole che l’autrice Mariella Pisicchio insieme al regista Piergiorgio Meola della compagnia Okiko Drama ha presentato l’artista. «I suoi quadri -ha aggiunto- sono il risultato di pause rigeneranti dalla vita che a volte nella sua frenesia non lascia spazio alla riflessione e ad uno sguardo alla bellezza». E, invece, quello che l’artista fa quotidianamente è proprio cogliere l’attimo, viverlo nella sua essenza e donarlo a chi ha occhi per guardare, a chi sa fermarsi e lasciarsi trasportare dalle emozioni che una tela o i fiori del suo giardino della vita sanno regalare. È qui che ci si tinge di quei colori che «hanno il potere di realizzare sogni danzanti», ha detto Pisicchio. E sono tinte marcate, dall’ocra al rosso sangue al verde o marrone di una terra mai brulla ma sempre germogliante vita, quella stessa dove l’artista ritrova quiete quasi come fosse sempre alla ricerca di quel locus amoenus che tra le sue pagine di letteratura è luogo dell’anima. «Mi piace vivere immersa in quella natura che tanto difendo. Sono un’ambientalista e animalista convinta», ha detto la pittrice. «Ricerco in lei la pace, per stare bene con me e con gli altri. L’arte, in fondo, è per me una vera e propria pausa rigeneratrice che non potrà mai mancare nella mia vita». Ed è stato così in questi trent’anni appena trascorsi. Dal ’92 ai primi anni 2000 l’artista ha raccontato di essersi dedicata a dipingere quadri di natura impressionista, poi di essersi appassionata alla fotografia da cui ha tratto ispirazione con la tecnica ad olio. «Nel mio presente dipingo scene in acrilico. Ma l’input di questa mostra è il futuro. La mia passione in assoluto è sempre stato il cinema e mi sono chiesta perché non l’ho mai dipinto? La mia prossima produzione, allora, sarà dedicata a vecchi film. Abbandonerò la ricchezza cromatica delle tele di oggi per arrivare al bianco e nero». Non è un caso se la mostra inaugurata ieri rimandi nel titolo proprio al cinema, una commedia romantica del ’63 del regista Vittorio De Sica (Ieri, oggi, domani) e un film drammatico dell’82 diretto da Francis Ford Coppola (Un sogno lungo un giorno).