“Le verità negate. Repressioni e rappresaglie nella prima guerra mondiale” è un libro che si attaglia perfettamente con tante cose. Innanzitutto con il titolo che quest’anno l’European Language school ha dato alla sua rassegna all’interno di “Memento” (“La verità vince l’indifferenza”), quindi al nostro Belpaese, che da oltre 70 anni è afflitto da quella malattia incurabile chiamata “deficit di verità”, essendo il nostro il Paese in cui ci sono che nessuno ci dirà e ci darà e quello delle mezze verità.
Con tutto ciò che è stata la Prima guerra mondiale, la prima guerra moderna perché combattuta con l’orrore delle armi delle distruzioni di massa, ma in realtà gestita come se fosse un conflitto del 1800, con un apparato propagandistico più che superato e la retorica di un patriottismo fuoriluogo perché si davano ai civili, soprattutto a certi civili, idee volutamente sbagliate di quello che avveniva al fronte.
Ed ecco, allora, che in questo contesto così difficile, Mario Gianfrate, storico, scrittore, ricercatore, attraverso gli occhi, le parole, le lettere e gli sguardi dei soldati – per lo più meridionali, chiaramente – impegnati sul fronte, smonta quel tabù andato avanti per decenni della morte in guerra con tanto di gloria e onore, perché così non era. I militari erano in una sorta di sentiero stretto tra la non volontà di combattere una guerra inutile e la terribile disciplina imposta dal Governo e dai vertici dell’Esercito. Cadorna, Graziani e Diaz, nessuno escluso.
Disciplina che, tra i tanti aspetti terribili, non contemplava la (presunta) vigliaccheria, viltà, e l’avere paura dinanzi al nemico, e ha portato, da italiani verso ad altri italiani, a esecuzioni di massa, fucilazioni e decimazione sommarie dopo processi che non sbagliamo a definire farsa.
E disciplina che l’autore sviluppa prendendo in esame tre episodi diversi: l’odissea della brigata Catanzaro, la disfatta di Caporetto, e il milite ignoto.
Questo saggio edito da “Les flanuers edizioni” allora, si inserisce a pieno titolo nel filone del revisionismo storico sul primo conflitto mondiale che sconvolse l’Europa, e prepara il terreno per quello successivo degli anni 1940-45. Il volume è preceduto dalla dettagliata introduzione di Nicola Colonna, tra gli intellettuali più lucidi di Puglia, che ricostruisce con una precisa analisi le cause reali del conflitto.
Il volume sarà presentato domani pomeriggio, alle 18.30, al Foyer del teatro “Traetta”. A dialogare con l’autore sarà il giornalista Michele Cotugno Depalma.