Di uno spettacolo la cosa più bella è ricordare quello
che gli altri non ricorderanno. Qualcosa che è rimasto tuo per sempre, le
lacrime sincere e pure dinanzi alla melodia d’infanzia di “Nuovo cinema paradiso“.
Magari qualcuno, proprio su quelle note avrà deciso di
amarla quella piccola scatola dei sogni, di crearla, di esserci dentro, di
guardarla allo specchio, persino prendersi gioco di lei.
Ed è in quel vorticare di immagini che si immerge la
vita, troppo preziosa per sprecarla in gesti superflui: andare a teatro e
regalarsi “Note da Oscar“, sarebbe sicuramente un buon modo di
impiegare due ore del vostro tempo.
È andata in scena al teatro “Traetta”
(coproduttore insieme al Parco delle Arti di Bitonto) la prima nazionale del
nuovo spettacolo della Rimbamband,
cinque “rimbambiti” (cronici dal
2006) che suonano e deliziano il pubblico; è la musica – folle e surreale – che
si dilata e che ti fa guardare, oltre che ascoltare, ti fa ballare, vincere la
timidezza e giocare.
L’eclettica anima di Raffaello Tullo, incontra le infinite corde di Renato Ciardo, si unisce al suono swing di Vittorio Bruno, passa per il talento polifonico di Nicolò Pantaleo e si conclude con le
delicate note di Francesco Pagliarulo.
Cinque creature che giocano nel cortile della vita con una
voce squillante, una batteria, un contrabbasso, un sassofono e una fisarmonica
e un pianoforte, creando un cabaret postmodernista che passa in rassegna,
omaggiandoli, cent’anni di cinema, secoli di teatro (musicale e non), l’ultimo
cinquantennio televisivo, la storia della canzone italiana. E molto altro
ancora.
Il palcoscenico non conosce tregua, percosso a tambur
battente dalle scarpe da tip tap, da corpi elastici che si prestano, ora
indiavolati, ora più inerti ad un pastiche vorticoso di generi e forme che va ben oltre il campionario del semplice
spettacolo teatrale.
Sketch, cabaret, imitazioni, ma anche musical, canzoni,
sceneggiate, virtuosismi strumentali, gag, numeri da avanspettacolo, colonne
sonore. Multiforme é l’aggettivo più consono per descrivere questo spettacolo,
così come é quello più adatto a delineare, per quanto sia possibile farlo a
parole, il talento e l’ingegno di attori/musicisti che non finiscono mai di
stupire, fino alla fine dello spettacolo.
E così tra una risata e l’altra – perché si ride, e si
ride tanto – lo spettatore si ritrova dinanzi agli occhi rivisitazioni e
parodie di vecchi western, di classici senza tempo del grande schermo, di
programmi televisivi, pezzi inconfondibili delle nostre esistenze
spettatoriali.
Ci penserà il telecomando pazzo tra le mani di Tullo,
trascinatore del gruppo, a far suonare la band sulle note del jazz, della
pizzica o della classica, passando per la sacra e la folk; sarà proprio il
telecomando a far diventare i protagonisti, attori di videogame, da Pong a
Pacman, a Super Mario, facendo partecipare il pubblico stesso che sin dall’inizio
è al centro dell’attenzione.
Non mancano le citazioni dei grandi film: da “Titanic” a “Via col Vento”, da “Psyco”
a “Ghost” fino ad “Arancia Meccanica”; non manca nemmeno il tuffo musicale tra i musical,
cominciando dal 1952 con “Singing in the
rain”, scorre attraverso la trilogia de “Il Padrino” fino ad “Harry
Potter”, non manca il riferimento alla saga più longeva, “Star Wars”, e termina con la
modernissima serie tv “Breaking Bad”.
Il cinema si guarda allo specchio, i protagonisti – indiscussi
artisti d’altissimo livello musicale e canoro, guidati dal regista Paolo Nani – rompono la “quarta parete”,
per finire direttamente tra le risa (di gusto) del pubblico.
La musica si fa carne ed ossa, la fa da padrona e regna
tra i ricordi, nella storia e nelle immagini cinematografiche che più ci
appartengono.
I prossimi appuntamenti della Rimbamband sono per il
25, 26, 27 (già sold out) e 1, 2 e 3 gennaio 2016 al teatro “Palazzo”, (Corso Sonnino 142/d) – Bari.
Infotel: 351.226.10.88. Biglietti in vendita al botteghino del Teatro
Palazzo, sul circuito on line bookingshow.it,
al Box Office di Feltrinelli di Bari (via Melo 111) e in tutti i punti
vendita Booking Show.