Sabato 30 Marzo, alle ore 10:00, a Bitonto, nella Biblioteca comunale “E. Rogadeo” si svolgerà il Convegno Nazionale “Parole e Musica. Dalla cinquecentina al manoscritto musicale”, organizzato dall’Associazione Musicale Culturale “Davide delle Cese” in collaborazione con la Cooperativa Fe.Art e la Cooperativa Ulixes s.c.s.
ll convegno rientra tra le attività realizzate all’interno dell’omonimo progetto finalizzato al recupero, alla salvaguardia e alla valorizzazione del materiale librario raro e prezioso ideato dall’associazione bitontina diretta dal maestro Vito Vittorio Desantis e finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del bando “Giovani per i Beni Culturali”.
Oggetto del recupero la produzione musicale di Michele Carelli e il patrimonio librario del XVI/XVII sec. della Biblioteca comunale di Bitonto, che torneranno ad essere i protagonisti proprio all’interno di questo seminario. Dopo i saluti istituzionali, alla presenza dell’ Assessore al Marketing Territoriale del Comune di Bitonto, Rocco Rino Mangini, del Direttore Artistico dell’Ass. Mus. Cult. Davide Delle Cese” Vito Vittorio Desantis, di Paola de Pinto della Cooperativa FeArt e di Liliana Tangorra della Cooperativa Ulixex, alle 10:00 è previsto lo start.
Numerosi gli interventi previsti, tra cui quello del docente di Storia della Musica all’Università degli Studi della Basilicata – Potenza, Dinko Fabris che conferirà circa i musicisti pugliesi a Napoli alla fine dell’Ottocento; Carmine Santaniello, direttore del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella che effettuerà un excursus proprio sul Conservatorio visto da un punto di vista istituzionale e come ente di formazione di grandi compositori italiani.
Conferiranno invece su Michele Carelli, Luigi Sebastiano Lauta, docente di Educazione musicale Istituto Comprensivo Statale” Modugno-Rutigliano-Rogadeo” di Bitonto, Paolino Addesso, docente di Strumentazione per Banda Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, Nicola Pice, presidente della “Fondazione De Palo-Ungaro”, Antonio Sicolo segretario dell’Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio di Bitonto e Domenico Ferrovecchio, segretario dell’ Arciconfraternita del SS Rosario di Bitonto, ciascuno con un contributo personale differente.
A concludere la serie di interventi, Leonardo Marrone dell’Omphalos – Conservazione e restauro di opere d’arte di San Ferdinando di Puglia. A moderare l’incontro la dott.ssa Liliana Tangorra, della Cooperativa Ulixex. Ad arricchire l’appuntamento, l’inaugurazione della Mostra omonima che sarà dislocata su due poli (Biblioteca Comunale “E. Rogadeo” e Fondazione De Palo-Ungaro sita in via Mazzini,44 Bitonto) composta dai manoscritti del Carelli, incunaboli e Cinquecentine restaurate e non, con dei pannelli didattici esplicativi e totem multimediali che sarà aperta non solo alle scuole bitontine, ma anche a curiosi ed appassionati sino al 19 Aprile. A conclusione dei lavori ci sarà poi la consegna degli attestati ai partecipanti del Corso di Video-scrittura musicale e del Corso del Restauro della carta, organizzati in maniera gratuita dall’Associazione Delle Cese, proprio nell’ambito del Progetto Parole e musica.
Le azioni intraprese, che saranno presentate durante il convegno, hanno avuto l’intento di avvicinare i giovani al mondo della cultura offrendo loro, allo stesso tempo, la possibilità di formarsi come figure professionali specializzate; stimolare l’interesse degli studenti nei confronti del patrimonio storico-artistico custodito nella città di Bitonto; restituire alla pubblica fruizione il cospicuo patrimonio musicale e librario antico, in modo da salvaguardarne i contenuti e promuoverne la conoscenza a livello nazionale e internazionale e incentivare il turismo culturale attraverso la promozione del patrimonio storico-artistico della città di Bitonto. Gli approfondimenti critici previsti per questo convegno mirano, dunque, a riportare l’attenzione su un patrimonio, librario e musicale, che riconsideri la figura di Michele Carelli e il suo portato artistico, la cui riscoperta è alla base di una consapevole identità collettiva.