«Bitonto,
ragazza va in bagno senza amiche. Divorata dalla tazza».
Non è, ovviamente, un reale fatto di cronaca, ma una delle false notizie annunciate dalla redazione di Lercio.it, ospitato lunedì scorso a Bitonto, da Camera a Sud.
Adelmo Monachese, Alfonso Biondi e Giordano
Giusti, gli autori del celebre giornale parodistico online hanno, infatti,
intrattenuto il pubblico con un’edizione live del TgLercio, raccontando alcune
delle loro improbabili notizie.
«Ricerca
svela: sommando le citazioni di Bukowski su Facebook, risultano tre libri in
più di quelli pubblicati» rivela una notizia. «Tenta di emulare il suo idolo Valentino Rossi. Quindicenne accusato di
evasione fiscale» annuncia un’altra. «Mette
a disposizione il proprio sgabuzzino: il cardinal Bertone risolve l’emergenza
migranti» afferma un’altra ancora.
Ma le fake news non sono state l’unico
intrattenimento della serata. I tre autori hanno infatti rallegrato l’atmosfera
grazie alle rubriche “trasmesse” durante il TgLercio. Rubriche come l’Oroscopo Lercio,
rivelatore di fatti non molto positivi per i dodici segni zodiacali, gli Annunci
Lerci, annunci di giornale, sempre dal taglio umoristico, inviati alla
redazione dai lettori, o come i Sondaggi Lerci.
Tutte le notizie raccontate da Lercio sono rigorosamente
false, ideate per ironizzare sul mondo dell’informazione, sul politica, cronaca
e sull’uso del web. Ma capita, talvolta, che qualche lettore disattento prenda
per buone quello che è riportato sula pagina, nonostante l’incredibilità della
vicenda narrata e il nome del sito, che mal si addice ad una testata giornalistica
vera.
A tali lettori poco svegli gli ospiti hanno
dedicato una classifica che include diverse tipologie di commentatori: dal “tollerante”,
che scrive un commento dal tono indignato e non molto aperto alle diversità a margine di una “notizia”
sull’ex ministro Cecile Kyenge, al reo confesso, che si accorge, ormai troppo
tardi, di aver fatto una figura poco edificante, senza dimenticare colui che
proprio non riesce a comprendere la falsità di quel che legge.
Ma non sono solo i lettori a collezionare
figure da boccaloni, come hanno dimostrato durante lo spettacolo i tre. È capitato
più volte che a dare credibilità a Lercio e ad altri siti satirici siano stati siti
legati a personaggi famosi, come il blog di Beppe Grillo o la pagina dello chef
Carlo Cracco. O addirittura giornali veri e propri, come Repubblica, Libero o l’Ansa,
che hanno dimostrato, così, una disattenzione molto grave per chi dovrebbe
sempre preoccuparsi di verificare la credibilità delle proprie fonti.