Un libro della
tradizione bitontina non poteva non essere presentato dinanzi a ciò che è, e
rappresenta, la nostra storia. Piazza Cattedrale.
«“Jìdde e Jèdde”, ennesima fatica del medico
bitontino Michele Muschitiello, ha
trovato, anche se di notte, la luce» ha introdotto il giornalista Marino Pagano.
«Avete una storia magica che ha suscitato l’interesse
di un molfettese – ha aperto
la sua presentazione Marco Ignazio de
Santis – immaginate quella di un
bitontino d’origine. Ho affrontato numerosi miei studi sul territorio, sui
toponimi fondiari e molto altro e questa avventura con Michele mi ha lasciato
tanto soddisfatto. Ho cercato di dare il mio meglio e tra lirismo, comicità e
realismo talvolta ho preferito lasciare i termini originali della vostra, della
nostra, Bitonto. Voi concittadini e la Puglia dovete essere soddisfatte per la
mole di informazioni fornite da questi testi».
«I libri nonostante i nuovi mezzi di comunicazione restano
il mezzo che non deve mai mancare in una casa visto che in passato ha
caratterizzato il progresso sociale ed economico di un paese – ha dichiarato l’assessore alla Pubblica Istruzione
Vito Masciale -. L’Amministrazione sta
cercando di fare il suo meglio per mettere al primo posto la cultura ed
investendo in merito. È importante poi che i bimbi trovino in casa i libri, che
osservino i genitori leggere. Per l’opera di pregio del dott. Muschitiello non
posso che ricordare che si vive nel presente, si sogna il futuro, ma non
possiamo esimerci da ossequiare il passato».
Un’opera davvero
svolta in equipe. Michele Muschitiello, il traduttore Marco de Santis, ma anche
le illustrazioni del celebre Matteo
Masiello.
«Ci sono determinate espressioni che non possono non
essere scritte in dialetto –esordisce
così il pittore bitontino –. Nella storia
letteraria italiana si parte dal sommo Dante per terminare a Pirandello,
Trilussa e molti altri hanno scritto e dato vita ad una cultura del vernacolo.
Il poemetto di Muschitiello rappresenta l’innamoramento, come sorgente della
vita, e le successive fasi non fanno altro che raccontare la vita di una
comunità. L’ho letto con un piacere che somiglia molto alla felicità. Michele
ha avuto grande tenacia in un ambiente bitontino spesso ostile».
La presentazione ha
avuto particolari momenti recitativi e scenici.
A partire dalle
voci incantevoli di Luciana Labiancae di Luca Mercurio al contributo
musicale ed artistico de “R’ Pambanelle”.
Sorpresa per tutti
i presenti il DVD in presentazione da parte di Viviana Minervini sulle musiche originali di Vincenzo Mastropirro e dal recitato di Labianca e Mercurio.
«Mi sono confrontata – ha dichiarato la giornalista – con intimistiche descrizioni di
ricordi ormai sbiaditi col tempo. E’ stato un lavoro, un incontro con il
passato di quel che è Bitonto. Termini ormai desueti e luoghi d’un tempo che ora
sono diventate moderni luoghi d’incontro giovanili. Michele è stato in grado di
condensare la propria esperienza e quella di molti altri concittadini di quei
tempi, i racconti che a molti di noi i nonni hanno fatto da bambini».
«Il fatto che l’opera sia stata accolta dalle nuove
generazioni, da Viviana nello specifico, mi ha fatto davvero felice – ha commentato commosso l’autore Michele
Muschitiello -. La poesia ha origine nel
termine poiein,fare, costruire un vero e proprio ponte tra chi recita e chi ascolta. Spero che
questo patrimonio non venga perso. Dovremmo cercare di sviluppare le cose belle
da noi stessi, dalla nostra cultura, dal nostro teatro, dalla nostra tradizione».
Un contributo
determinante alla confezione di questo volume è stato fornito, infine, dalla
disponibilità dell’Editore “Libreria
Raffaello” nella persona di Antonio Saracino e dei titolari e personale
della tipografia “Vitetum” e di quanti
hanno voluto contribuire.