Ci sono momenti nella vita di una persona che arrivano inaspettati, all’improvviso,
ti travolgono e ti immergono in un turbinio vorticoso di emozioni e piacevoli
sensazioni.
Poi, se ti capita di approdare nel folle mondo della televisione,
allora sembra di salire su una giostra e di correre veloci, a ritmo serrato. Ed
è qui che, però, ci si inizia a divertire e a guardare tutto e tutti con occhi
stralunati ed ammirati, perché conosci persone stravaganti, professionisti
seri, preparati e dalla grande cordialità, artisti davvero in gamba.
Bene, questo è quanto mi è accaduto approdando sul palco di Italia’s Got Talent.
Un viaggio nel
mondo della tv nato un po’ per caso.
Uno scherzo di una mia amica (Chiara e la
sua sana follia, che per sempre ringrazierò), la chiamata in una fredda sera di
gennaio, il provino a Roma, un video girato durante la canicola di luglio, ed
infine la telefonata che sapeva tanto di consacrazione: tornare a Roma,
nell’Auditorium Massimo, per registrare la puntata, salendo sul palco per esibirsi
dinanzi ai tre giudici più amati, temuti e desiderati nel mondo del piccolo
schermo: il pacioso Gerry Scotti,
l’introspettiva Maria De Filippi ed
il “severo” Rudy Zerbi.
Il tutto, con
un talento del tutto particolare, uno strumento naturale ed incorporato: la
trombetta con la bocca.
Inizia la preparazione. Quale costume di scena mettere, la scaletta da
preparare in modo da proporre un medley convincente, vincente e accattivante.
Il tutto, reso possibile dai preziosi suggerimenti dei colleghi di redazione e
soprattutto dall’infaticabile lavoro dei migliori amici: in fondo, uno staff
serio lavora duramente per il proprio artista!
Non nascondo, al momento della partenza direzione Roma, una strana
sensazione: nonostante fossi stato abituato a far divertire i miei amici in
contesti davvero minuscoli, non c’era la paura di salire su un palco e di
esibirsi per la prima volta in un teatro così grande, con la prospettiva che il
sabato qualche milione di telespettatore avrebbe seguito la performance da
casa.
E neppure la trombetta mi avrebbe tradito, quella non lo fa mai.
No,
nulla di tutto questo, ma solo il timore del post, del dopo: avrei retto la
pressione?
Come sarebbe andata?
Quali i giudizi della gente?
Ma chissenefrega,
in fondo, io ero lì, a Roma, in tv, a godermela e a spassarmela, gli altri no.
Quindi nulla avrebbe fermato la mia avventura.
Si arriva al teatro, l’attesa è tanta, come l’emozione, e i preparativi
sono lunghi. Sale l’adrenalina, tra interviste per il backstage, riprese, prove
sul palco.
Nel frattempo ti soffermi ad ammirare la macchina organizzativa
della produzione: è incredibile, quel che noi vediamo in tv è solo la minima
parte di un lavoro immenso che avviene dietro le quinte, con tanta gente
impegnata per far sì che tutto funzioni alla perfezione.
Iniziano le riprese e, fortunatamente, non debbo aspettare molto.
Arriva
presto il mio turno, mi avvicino al palco caricato a molla e pronto al mio
“momento di gloria”, e nel frattempo mi concedo qualche attimo di piacere
ammirando le curve e le “bellezze” di Belen
Rodriguez.
Ma solo per pochi secondi, perché vengo subito “buttato” dinanzi
alle telecamere e ai tre giudici. L’esibizione è ormai nota ai più, due sì ed
un no e si supera il turno.
In serata si torna già a casa, sempre in virtù di quella organizzazione
maniacale della produzione.
Da lì partono giorni di attesa. Il sabato si va in onda. Dopo poco più di
due ore estenuanti di attesa, ecco il mio turno. È la prima volta che mi vedo
in tv. Strana sensazione, incredibile emozione, mischiata all’attesa della mia
comparsa (sul cellulare la domanda era una sola: “ma quando cavolo esci?”) e
all’“ansia da montaggio”: capire come avessero montato la mia performance.
È un successo. È il delirio. Facebook ed il mio cellulare vivranno da quel
momento ore e giorni bollenti (giusto per la cronaca, in appena due giorni,
circa quaranta richieste di amicizia su Facebook!). E poco importa se al
mattino dovrò svegliarmi presto per andare con l’Omnia Bitonto, la mia seconda
squadra del cuore, in trasferta sul Gargano: ognuno merita da me il giusto
ringraziamento.
Complimenti ed apprezzamenti, per fortuna, tanti; insulti e
critiche pochi. È un trionfo e la mia paura iniziale viene così superata.
Inizia una settimana in onda, tra lo spot televisivo per la puntata
successiva, la presenza inaspettata tra i “Nuovi
Mostri” di Striscia la Notizia, il video della mia esibizione che fa il
giro del web a Bitonto (e non solo…), l’articolo del mio direttore su questo
portale telematico e quello dei colleghi di Bitontotv.
E non parliamo poi di
chi mi ferma per strada e mi chiede notizie, anche e soprattutto di Belen
Rodriguez…
Si torna a Roma, è tempo di sapere il proprio destino. Sarà semifinale o
no? L’avete scoperto sabato scorso.
La
mia corsa ad Italia’s Got Talent è finita.
Sì, ma col sorriso, con la gioia
nel cuore, con la consapevolezza di aver vissuto appieno quest’esperienza, con
la giusta umiltà, con una sana spensieratezza e tanta voglia di divertirsi.
Per me, Nicolangelo Biscardi, giornalista e addetto stampa, essere arrivato
fin lì equivale ad una vittoria. E non è per piaggeria che lo scrivo.
Andare
avanti certo che avrebbe fatto comodo e piacere, non sono ipocrita, e mi
dispiace non averne avuto l’opportunità.
Ma salire su quel palco, conoscere
nuovi mondi e nuove persone, vivere l’ebbrezza della tivù, è stato il vero
successo.
Ricevere l’affetto da parte della famiglia e di tantissimi amici,
sapere che tanta gente sia rimasta in casa un sabato sera per seguirmi in tv,
beh se non sono soddisfazione queste, non so come altro chiamarle.
E a tutti
loro, nessuno escluso, va il mio più sentito ringraziamento.
Concedetemi però
un grazie particolare e sentito: a chi ci ha creduto davvero sin dall’inizio,
forse più di me. Chi lo sa, capirà…