Attore teatrale, comico, scrittore, chitarrista e
docente d’inglese. Insomma un artista poliedrico, ieri ospite del “Benjamin Franklin Institute”, per l’evento
formativo “La scuola, l’inglese e l’italiano…
secondo Mr John Peter Sloan”.
Si è tenuto nella Sala Convegni M. Twain, del Centro di Alta Formazione, nonché Istituto
di Scuola Secondaria di primo grado internazionale, “Benjamin Franklin
Institute”, l’incontro patrocinato dall’UCIIM, con Presidente Regionale Lucrezia Stellacci, alla presenza del
vicesindaco, prof.ssa Rosa Calò, del Coordinatore delle Attività Didattiche dell’Istituto,
dott. Giuseppe Paciullo, del Presidente
del Language Team, dott. Antonio
Casalini e del Responsabile della
Formazione del “Benjamin Franklin Institute”, prof. Domerio Mundo.
Moderato dal giornalista
Antonio Procacci, l’evento è stato aperto dalla vicesindaco che è da subito
entrata nel vivo del tema, «il mondo ha
fatto irruzione nelle nostre case, noi giriamo tanto e stabiliamo relazioni
internazionali ed è pertanto divenuto necessario sviluppare competenze
linguistiche che ci rendano più semplice comunicare». Concorde Paciullo,
che, virando subito sul mondo della scuola, ha sottolineato l’importanza dell’aggiornamento
continuo dei docenti, «gli insegnanti
devono rimodernarsi e abbandonare la vecchia didattica per dar spazio a nuove
metodologia sempre meno rigide e più a misura di bambino», ha affermato.
Un’istantanea velata ma pertinente del prof. Mundo ha
ben descritto, invece, i problemi coi quali la scuola italiana si trova a dover
combattere quotidianamente, «insegno da
molti anni nel pubblico, ma ho voluto scommettere su un centro di formazione
privato con l’obiettivo di cambiare una scuola troppo spesso condizionata da
riforme fatte da chi non ci ha nemmeno mai messo piede. Per questo non mi piace
pensare ad una forma di concorrenza tra pubblico e privato, bensì ad una loro cooperazione».
A precedere il piacevole monologo di Sloan, Antonio
Casalini che ha annunciato l’avvio di
una partnership tra il “Benjamin Franklin Institute” e il Lanuage Team, la
quale promette «darà vita ad un ricco
calendario di incontri formativi. Un po’ costretto dagli eventi il mondo sta
cambiando e noi vogliamo essere al passo con tali evoluzioni», ha concluso.
Finalmente arriva il turno dell’ospite, che subito
monopolizza la scena ed ipnotizza i presenti. Come fosse sul palco di Zelig, ha
raccontato del suo approdo in Italia e soprattutto nel mondo dello spettacolo,
dall’incontro con Maria de Filippi, a quello con Platinette e Franco
Trentalance, passando poi al metodo d’insegnamento della lingua inglese da lui
coniato e ad oggi rivelatosi veloce ed efficace.
«Ho rivoluzionato
l’insegnamento dell’inglese per me, perché mi annoiavo terribilmente con i
metodi standard», ha affermato, sfatando
una serie di falsi miti a cui si è ancora troppo legati. «Negli ultimi anni va molto di moda l’insegnamento dell’inglese solo con
teacher madrelingua, il che è giustissimo, ma non bisogna dimenticare l’importanza
del ruolo del docente italiano soprattutto nella prima fase dell’approccio alla
lingua. E poi ci hanno detto tante volte “non pensare in italiano, pensa in
inglese”, ma come è possibile se non conosciamo nulla della lingua che ci
apprestiamo a studiare?!?».
Infine, rivolgendosi ai numerosi docenti presenti in
aula, ha ricordato di quanto importante sia il coraggio di continuare ad
imparare e mettersi in gioco nel proprio lavoro, «non dovete mai aver paura di dire “non lo so” ai vostri alunni, vi sarà
da stimolo per apprendere insieme a loro, ricordandovi di divertirvi e
divertire. Più una cosa ci piace, ci fa sorridere e ci dilettare, e più
facilmente la faremo nostra».