È uscito per SECOP edizioni il primo libro del 2021 e, come da tradizione, la Casa editrice riparte dalla poesia.
Ma questa volta si tratta di un libro che, oltre per il suo contenuto, singolare e intenso, s’impone all’attenzione del pubblico anche per la sua insolita provenienza: viene dal passato!
È arrivato tra le mani dell’editore Peppino Piacente dopo 52 anni dalla sua stesura dattiloscritta, in una vecchia cartellina rossa impolverata, recante sul frontespizio un generico “in evidenza”.
L’inedito ingiallito dal tempo non solo giunge da lontano, ma arriva portando un carico inaspettato di doni.
È infatti una silloge di poesie nata per festeggiare il dono della paternità che meraviglia l’autore alla nascita della sua primogenita Raffaella a cui la dedica, grato di poter, da quel momento in poi, portare oltre “i limiti dell’alba” i suoi sogni.
Diventando padre, il suo profondo desiderio di far oltrepassare i sogni oltre i termini finiti della realtà, spesso amara e angosciante, verso un altrove infinito, che il miracolo di una nuova vita gli regala, si realizza.
Primo Leone aveva fermato quel momento in cui ogni ansia sembra fugata e fugace, assemblando la sua raccolta di poesie di cui voleva fare dono a sua figlia, che gli aveva dato, con la sua nascita, un illimitato bonus per il futuro.
Ma come ogni genio che si rispetti, proiettandosi nel futuro, perde di vista il presente e nei successivi quarant’anni dimentica l’opera nei cassetti della sua debordante scrivania, stracolma di ogni genere di manifestazione creativa della sua poliedrica curiosità culturale, che lo faceva spaziare dalla scrittura alla fotografia, alla pittura e a tutte le forme di comunicazione innovativa e tecnologica che sperimentava di continuo.
Altri libri e altre raccolte, mostre collettive e personali, successi e premi nel frattempo costellarono la sua vita professionale e artistica finché prematuramente, così come aveva descritto in una sua poesia, nel 2008 il suo cuore perennemente in tumulto si arrese.
E dopo tredici anni dalla sua scomparsa, quella cartellina rossa riaffiora magicamente con tutto il suo ignorato contenuto.
Un contenuto che finalmente diventa libro e che ben oltre la soglia di separazione tra notte e giorno, l’alba appunto, ci raggiunge e si racconta con la stessa forza dirompente di cinquant’anni prima e va ad arricchire la preziosa collezione di libri che fanno parte della prestigiosa collana, nota e apprezzata a livello internazionale, “I girasoli” della SECOP edizioni.
Con la prefazione del giornalista, Mario Sicolo, e la postfazione del professor Giovanni Romano, I LIMITI DELL’ALBA di Primo Leone è il libro che conferma come la poesia, che pur cammina per strade e sentieri inimmaginabili, prima o poi caparbiamente arrivi.
E noi la stavamo solo aspettando.