“Voglio vivere così, col sole in fronte e felice canto, beatamente”. È con l’aspettativa di una felicità sognata ma mai più provata che è cominciato lo spettacolo interamente ideato e inscenato dagli insegnanti e dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale “V. F. Cassano – A. De Renzio”, tenutosi ieri sera al Teatro Traetta, dal titolo “Il Passato non si cancella” e facente parte del programma “Memento”. Le immagini proiettate nel piccolo teatro all’italiana hanno ripercorso alcuni dei momenti più importanti di un Novecento in parte bellissimo, riecheggiante la belle époque, di cui ancora si avvertiva il profumo nell’aria, ma in parte macchiato a vita dalla brutalità della potenza umana. Per quest’anno gli alunni della scuola secondaria di primo grano hanno celebrato la Giornata della Memoria narrando di quanto è accaduto a Terezìn, città della Repubblica Ceca, più nota come “città fortezza”, o come “lager dell’infanzia”, per l’elevatissimo numero di bambini e ragazzi lì deportati ed uccisi. Ma, anche nel terribile clima di morte e oppressione che regnava in quel posto senza futuro, uomini e donne si prodigarono per dare loro almeno una parvenza di serenità, provvedendo alla loro istruzione e dando vita ad una piccola e nascosta istituzione scolastica, grazie alla quale abbiamo ancora oggi disegni e poesie custoditi nel Museo Ebraico di Praga.
La rappresentazione teatrale, partita proprio con la proiezione di immagini novecentesche, ha unito davvero ogni forma d’arte, da quella cinematografica, riproponendo stralci di film noti al grande pubblico, a quella canora e sonora, con le note di “Shindler’s List” e “Now we are Free”, sottofondo musicale della perfetta recitazione dei giovanissimi, ma credibilissimi interpreti. L’aderente alternanza tra spezzoni della spensierata vita tedesca e il dramma dei campi di concentramento era oltretutto intervallata dall’esposizione di poesie, tra cui “C’è un paio di scarpette rosse”, di Joyce Lussu e “Paura”, di Eva Pickova.
Grande ed inaspettato il successo dello spettacolo che ha letteralmente riempito il teatro, tanto da non poter accogliere tutti i visitatori accorsi, «ci scusiamo con chi è rimasto fuori, ma purtroppo la capienza della sala sappiamo tutti essere limitata e avevamo avvisato di non estendere l’invito anche al di fuori del nucleo familiare», ha dichiarato la dirigente Anna Teresa Bellezza, «Ringrazio i docenti che hanno permesso la realizzazione di tutto ciò e l’amministrazione che ci ha consentito di utilizzare il Teatro e ricordo a voi, che considero miei ragazzi, di non restare mai indifferenti e fermi davanti alla violenza. Il passato non si cancella».