Sera dopo sera, la mostra da balcone “Il mattino ha Lory in bocca”, ideata e curata da Francesco Paolo Del Re, che dal 28 agosto al 1 settembre 2024 occupa i balconi del quartiere Madonnella di Bari all’incrocio tra via Dalmazia e via Spalato, si arricchisce di eventi dal vivo che la trasformano in una grande festa di strada offerta gratuitamente ai passanti. E così, dopo le performance di Sabino de Nichilo, Ivana Pia Lorusso e ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte) e dopo l’happening di Poesia in Azione e la serigrafia di strada di Mario Nardulli, sabato 31 agosto alle 21 Elisabetta Sbiroli dà vita alla performance “Oracolo d’estate”, con la musica di Aurora Lacirignola e il sound di Massimo Bonuccelli.
Tutto parte dal poema di Audre Lorde. «Già nell’incipit della poesia – spiega Elisabetta Sbiroli – mi colpisce l’affermazione che non si può rinunciare alla speranza, che non si può restare condannati a una visione di perpetuo orrore, se non rinunciando a ciò che ci rende umani, in balia del caos incomprensibile del presente o votati alla nostalgia d’un passato che è sfuggito per sempre. Poi trovo straordinario che si parli d’amore non in modo consolatorio o compassionevole, ma come atto di disobbedienza all’ordine imperante, che è quello della disperazione. Ma chi pronuncia il vaticinio? Che aspetto ha, questo Oracolo? L’immagine che a poco a poco ho messo a fuoco è quella di una figura ambigua, un mago o una strega. In ogni caso qualcuno che non pretende d’avere il monopolio della verità. Sei monete d’oro, la paga d’un traditore, sono nascoste nel manto che lo avvolge, ricoperto da strani simboli. I vecchi stregoni girano al largo perché, diversamente da loro, questa figura scomoda non fornisce ricette d’elisir di lunga vita. Resta lucida e sconsolata di fronte allo stato del mondo. La poetessa ci dice anche che l’Oracolo brucia nel fuoco fatto coi resti della raccolta che ci siamo lasciati dietro. Ha un corpo “stretto, difficile, essenziale”, sotto il suo manto di bugie, ora che l’aria stessa, intorno, è fatta di carbone».
«La scorsa primavera, quando ero al lavoro sull’opera “Coal” – prosegue Sbiroli – ho incontrato Aurora Lacirignola, che si interessa di acusmatica e di musica concreta. Aurora ha cominciato a registrare il suono dei miei passi sull’opera posata al suolo, prima a piedi nudi, poi con vari tipi di calzature. Ha catturato il suono delle dita che sfioravano la carta, quello delle unghie che grattavano la superficie, poi i colpi delle mani e del corpo intero che esplorava diverse possibilità di contatto. Abbiamo sperimentato anche bastoncini di legno, di plastica, di metallo e registrato la mia voce che leggeva la poesia di Audre Lorde. Mentre procedeva la creazione sonora, ho elaborato una partitura coreografica di accelerazioni o decelerazioni ritmiche nel movimento in diverse parti del corpo. Il costume mostruoso dell’Oracolo ha preso forma con l’assemblaggio di frammenti di corpi femminili e maschili, a partire dall’opera/ossario “Coal”».
La performance è un riadattamento di quella presentata a maggio al Chiostro delle Clarisse di Noci. «Dopo la prima presentazione all’interno di un luogo protetto – racconta l’artista – ho voluto portar fuori l’azione per confrontarmi alla realtà della strada. Non è la prima volta che tento un’esperienza del genere. Ho lavorato spesso sia in Francia che in Italia con delle marionette a dimensione umana in contesti anomali, dove le convenzioni sceniche erano abolite e in situazioni talvolta ostili. Ma trovo sorprendente ogni volta la reazione delle persone che incontro, persone che magari non si affaccerebbero mai nello spazio di una galleria o di un teatro. Può esserci certo indifferenza, disprezzo, ma il più delle volte, invece, stupore e sincera curiosità. Sono stanca dei rituali per un pubblico d’iniziati, ai quali si riduce spesso oggi l’esercizio della pratica artistica. Vorrei ricongiungermi al mondo, utilizzare le mie ricerche, e le domande che le accompagnano, in seno alla società dove vivo, ora».
Realizzata con il supporto organizzativo di Loredana Savino e Matteo De Napoli, la mostra “Il mattino ha Lory in bocca” vede stagliarsi contro il cielo di Bari le opere di 43 artisti: Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Michele Bellini, Ado Brandimarte, Angela Capotorto, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Daniela Corbascio, Giulia Cotterli, Dario D’Introno, Valentina De Florio, Cristiano De Gaetano con Giordano De Gaetano, Sabino de Nichilo, Stefania Fabrizi, Elisa Filomena, Francesco Paolo Gassi, Simona Anna Gentile, Carlos Hevia Riera, Ferencz Kilian, Biagio Lieti, Ivana Pia Lorusso, Angela Marzullo, Pierpaolo Miccolis, Antonio Milano, Ezia Mitolo, Dario Nanì, ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte), Alessandro Passaro, Pippo Patruno, Stefania Pellegrini, Patrizia Piarulli, Maurizio Pometti, Fabrizio Riccardi, Michela Rondinone, Giuseppe Rossetti, Ester Santovito, Marco Saracino, Elisabetta Sbiroli, Danilo Sciorilli, Davide Serpetti, Donato Trovato, Claudio Zorzi. Oltre all’esposizione di dipinti, fotografie, opere tessili, sculture, installazioni e interventi effimeri, la vera grande novità dell’edizione 2024 rispetto agli anni scorsi è un calendario di performance ed eventi che animano ogni sera l’incrocio, trasformando la mostra in un’occasione di festa permanente che possa aggregare l’intera comunità.