Il Premio Traetta (Traetta Prize), una statuetta di bronzo opera dell’artista spagnolo Francisco Berdonces, verrá consegnato al direttore d’orchesta svizzero Diego Fasolis per la sua passione nella riscoperta delle radici europee della musica del XVIII secolo e della figura di Tommaso Traetta.
Il Maestro ticinese Diego Fasolis, ritenuto uno dei più interessanti interpreti della sua generazione, unisce alla versatilità e al virtuosismo un rigore stilistico apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionali. Nel 2014 ha diretto la prima esecuzione in tempi moderni dell’Armida di Tommaso Traetta, messa in scena in occasione del 40° Festival della Valle d’Itria, con un grande successo di pubblico.
Il Maestro ticinese Diego Fasolis, ritenuto uno dei più interessanti interpreti della sua generazione, unisce alla versatilità e al virtuosismo un rigore stilistico apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionali. Nel 2014 ha diretto la prima esecuzione in tempi moderni dell’Armida di Tommaso Traetta, messa in scena in occasione del 40° Festival della Valle d’Itria, con un grande successo di pubblico.
Diego Fasolis (1958) ha studiato a Zurigo, Parigi e Cremona, conseguendo quattro diplomi con distinzione, e ha iniziato poi la sua carriera come concertista d’organo, eseguendo più volte l’integrale delle opere di Bach, Buxtehude, Mozart, Mendelssohn, Franck e Liszt. Nel 1993 è stato nominato Direttore stabile dei complessi vocali e strumentali della Radiotelevisione svizzera. Dal 1998 dirige I Barocchisti, ensemble con strumenti storici da lui fondato insieme alla moglie Adriana Brambilla, prematuramente scomparsa, alla quale ha dedicato nel 2013 una Fondazione benefica per il sostegno di giovani musicisti. Ha rapporti di collaborazione come direttore ospite con formazioni di primo piano e con le voci più importanti del panorama internazionale. In particolare ha collaborato con il mezzosoprano Cecilia Bartoli in progetti di grande portata, registrazioni audio e video e importanti tournée concertistiche, l’ultima delle quali dedicata agli autori italiani e tedeschi presenti negli archivi di San Pietroburgo. Dal 2013 si esibisce regolarmente al Festival di Salisburgo in concerti e opere spaziando da Palestrina a Rossini, da Händel a Schubert. Nel 2016 la Scala gli ha affidato la creazione di un’orchestra con strumenti originali, che ha diretto nel Trionfo del Tempo e del Disinganno. Sempre nel 2016 ha raccolto l’eredità di Nikolaus Harnoncourt, eseguendo tre volte la Sinfonia n. 9 di Beethoven al Musikverein di Vienna con il Concentus musicus Wien e l’Arnold Schoenberg Chor.
Nel 2011 Papa Benedetto XVI gli ha conferito un dottorato honoris causa per il suo impegno nell’interpretazione di musica sacra. Vanta una imponente discografia comprendente più di cento titoli con cui ha ottenuto numerosi dischi d’oro, Grand prix du Disque, Echo Klassik e diverse nomination ai Grammy Awards. Tra i suoi recenti impegni, oltre al Tamerlano scaligero, L’incoronazione di Poppea per la riapertura della Staatsoper di Berlino, Le comte Ory all’Opernhaus di Zurigo, La clemenza di Tito all’Opera di Losanna, Orfeo ed Euridice di Gluck al parigino Théâtre des Champs-Èlysées, Orlando di Vivaldi alla Fenice di Venezia, Così fan tutte al Teatro Regio di Torino. Tra i suoi prossimi impegni: L’incoronazione di Poppea e La sonnambula a Berlino, Il barbiere di Siviglia a Lugano e ad Amburgo, Agnese di Päer al Regio di Torino e Dorilla in Tempe di Vivaldi alla Fenice.