de La comunità scolastica dell’ITES “Vitale Giordano”
Il 23 aprile 2024 i ragazzi dell’istituto “Vitale Giordano”, accompagnati dalle loro professoresse e professori, hanno visitato la mostra “Tra tecnologia e tradizione. Nuove realtà nella scultura e nell’arte” allestita all’interno del Torrione Angioino” di Bitonto. L’uscita didattica è inserita nel progetto “Girovagando/officina vitale”, in collaborazione con i ragazzi impegnati nel Servizio Civile Universale presso le “Officine Culturali” e il Torrione Angioino.
La mostra ospita i lavori del dottor Filippo Mastropasqua, che ha guidato gli alunni nel loro percorso di visita.
Le opere esposte sono state realizzate con l’ausilio di stampante 3D e sono divise in 3 categorie:
1 – Le COLLABORAZIONI, specifica linea di studio dell’autore per cui l’uomo collabora con i suoi simili per ottenere obiettivi o cercare conoscenza;
2 – Soggetti CLASSICI, tradizionali soggetti di sculture d’arredo, con protagonisti i personaggi letterari o mitologici;
3 – Le PITTOSCULTURE, opere in cui la scultura si immerge nella tela diventando dipinto o i soggetti emergono dallo sfondo di un quadro per affacciarsi nella terza dimensione.
In tutte le opere si può notare una certa centralità del corpo umano che, come ha confermato lo stesso maestro Mastropasqua durante la visita, è spesso in tensione, in particolare nelle opere appartenenti alla prima categoria, le COLLABORAZIONI: i soggetti raffigurati collaborano per raggiungere la conoscenza, cammino duro e insidioso che necessita di un certo sforzo. I ragazzi hanno osservato che molte di queste opere si sviluppano in altezza, come se i soggetti si elevassero dal terreno al cielo, ma senza alcun appoggio se non quello di loro stessi, questo a sottolineare che la strada per vincere l’ignoranza non è imposta da nessuno se non dalla volontà e resilienza.
Ma la centralità del corpo umano dilaga anche nelle altre categorie, come nelle PITTOSCULTURE: gli studenti sono stati pervasi da un vero e proprio senso di liberazione, scaturito dall’osservazione di figure che sfondano la tela, protraendosi verso lo spettatore, in modo che non solo si percepisca la ricerca di libertà di tali soggetti, ma anche una minore distanza con l’opera, fenomeno conosciuto come rottura della quarta parete. La scultura “La nuda verità” esprime appieno questo concetto.
La visita ha suscitato e catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono dimostrati interessati e attivi nella partecipazione alla mostra, intervenendo con la loro personale visione delle opere e dimostrandosi entusiasti. Gli studenti hanno osservato che spesso l’informatica non è una minaccia alla creatività, bensì uno strumento potente al servizio di essa, confermando anche quanto l’astrattismo e la praticità non siano agli antipodi, ma, al contrario, complementari.