Si era agli sgoccioli del 2014 quando abbiamo lasciato Francesco “paCMan” Bellezza e i suoi adrenaliniciBackjumper, appena rincasati dopo il
terzo mini tour europeo che aveva toccato Repubblica Ceca, Olanda, Francia e
Germania. Perché da poco era stato partorito anche il terzo lavoro in studio del
gruppo postcore barese capitanato dal frontman di Bitonto: Haze.
Abbiamo avuto il grande piacere di scambiare due chiacchiere
con Francesco, spaziando liberamente da un “tema” all’altro, tra il serio e il
faceto: stato di salute della band, progetti per il futuro, età artistica (e
non solo quella, ahinoi…) che avanza, sano campanilismo anti-emigrazione.
È da un po’ che non ci si aggiorna,
Francesco, quindi, dicci subito cos’è maturato nel frattempo nelle vostre
quattro menti mai in stand-by. Bolle qualcosa di interessante in pentola?
“Dopo 12 anni, abbiamo innanzitutto
deciso di chiudere ogni tipo di rapporto con etichette e agenzie varie. Nessuno
può tenere al gruppo come o più di te, siamo una band ‘libera’ adesso: ‘do it yourself’,
si dice nel mondo dell’hardcore, quello che vogliamo e faremo anche noi! Nella
pentola della creativa produttività bolle qualcosa di piccante e diverso dal
solito…”.
Com’è cambiato il vostro stile dal 2009
(anno di uscita di Across The Deadline,
ndr) ad oggi? Chi o cosa vi ha influenzato maggiormente in questi anni di
intensa attività?
“Da quella ‘demo’ del 2006 ne è passata
di acqua sotto i ponti… Eravamo ragazzini, allora si ascoltavano i gruppi
preferiti e si cercava di emularli, cercando ovviamente di personalizzare il
più possibile il nostro lavoro. Ora siamo molto più maturi, non soltanto da un
punto di vista musicale: dopo un disco parecchio ‘tecnico’ (White,
Black And The Lies Between, 2011, ndr) e
Haze, molto ‘istintivo’ in fase di sound-writing, possiamo dire che andrà
sempre ‘peggio’ (ride)…”.
Qual è, a tuo avviso, la situazione
attuale del southcore e di tutto il nu metal italiano?
“Non si ascolta più nulla di nuovo,
tutti i lavori in studio sono ormai diventati perfetti grazie ai ‘ritocchi’ quasi
scientifici che si scatenano in itinere e post-produzione… Noi vorremmo
riportare il nostro sound alle origini, in controtendenza: grezzo anziché ripulito
dalle ‘scorie’ che il nostro genere di musica geneticamente porta con sé”.
Cosa vi hanno dato, a livello di
bagaglio esperienziale e di crescita umana, i tre mini tour vissuti in giro per
l’Europa? Quali sono le mete geomusicali che ancora sognano i Backjumper?
“Vivere ‘on the road’ per giorni
significa stare fianco a fianco con i tuoi compagni di viaggio e d’avventura
h24, ‘scazzi’ e incomprensioni inclusi. Ma è normale, il nostro è un matrimonio
professionale, artistico e umano, senza del quale stiamo male, ovviamente… Noi
siamo quattro amici e sognatori veri, non abbiamo mai suonato con sostituti:
uno dei quattro non può esibirsi, il concerto o le prove non si fanno,
semplice. I live in giro per Puglia, Italia o Europa sono la nostra massima
espressione, il disco venduto è solo il ‘premio’, è sul palco che la nostra
anima di artisti viene distillata al meglio. Gli States restano il nostro sogno
nel cassetto. Molto difficile da aprire, certo, ma non del tutto impossibile”.
Tu, Francesco, Dario e Vasco lavorate
ed avete le vostre vite private a cui “badare”. Come si fa a conciliare tutto
ciò con prove, concerti e creatività?
“La nostra etica professionale è sempre
stata rigida, in questi 12 anni. Per questo motivo, non è mai stato innaturale
o sacrificante dare anima e corpo alla Famiglia”.
Finora, nei tre album pubblicati dai Backjumper
targati paCMan, nessuna traccia scritta in italiano. Continuerà ancora a lungo
questo digiuno?
“Sì!”.
Dove e come si vede il Francesco
Bellezza fra 10 anni?
“Avrò 38 anni, spero di vedermi ancora
qua, inteso come Bitonto e dintorni, da leader dei Backjumper. Sono uno dei
pochi che non smania dal desiderio di emigrare; ho girato molto, per la musica
e per lavoro ma, ripeto, vorrei avere per sempre il mio quartier generale qui,
per poi portare in giro la nostra musica, come frontman
orgoglioso della nostra band”.