“Notre Dame de
Paris” nasce
nel 1831 dal genio di Victor Hugo.
Le prime trasposizioni cinematografiche dell’opera cominciarono nel 1905; nel
1997 incontrarono la geniale produzione
Disney, che valse la nomination per la migliore colonna sonora di un film
musicale sia per l’Oscar che per il Golden Globe.
L’anno
dopo, al Palais
des Congrès di Parigi, nella sua versione originale francese, è
andata in scena la trasposizione scritta da Luc Plamondon e messa in musica da Riccardo Cocciante. Fu subito trionfo. Quattro anni dopo, David Zard produceva
la versione italiana con l’adattamento di Pasquale Panella: nel 2002,
al Gran Teatro
di Roma, costruito per l’occasione, si teneva la “prima” di quello
che sarebbe stato il musical dei record; un’emozione che, da allora, ha
“contagiato” oltre due milioni e mezzo di spettatori. Notre Dame De Paris, infatti, è stata cantata in
sette lingue diverse e rappresentata ben 4.046 volte nel mondo.
È un’alchimia
unica, irripetibile, ed il pubblico italiano ha sempre richiesto di vedere
l’opera con il cast originale. Tutto sembrava impossibile, ma alle audizioni,
quest’anno, si sono presentati centinaia di giovani e alcuni degli interpreti
storici tra cui Lola Ponce e Giò di Tonno.
Ma
Notre Dame è stata anche una scuola che ha avviato molti giovani alla danza
moderna e all’interpretazione delle Opere Moderne di cui Cocciante è il
compositore più richiesto al mondo. Nel 2002 il corpo di ballo era costituito
prevalentemente da inglesi, canadesi, francesi e brasiliani. Col passare delle
edizioni, il grande successo ha ispirato ed educato nuove generazioni di
ballerini italiani: quest’anno sono stati ben 2500 i ragazzi, tra ballerini,
acrobati e breaker, che hanno inviato il loro curriculum al coreografo Martino
Müller.
Tra
loro c’è stato anche il bitontino Fabio
Labianca, classe 1992, in arte “Goodcat”.
Fin dalla giovane età di 13 anni entra a far parte del gruppo di dieci
ballerini professionisti Funk Warriors, fondato nel 1999 da suo cugino
Giuseppe. «Ho cominciato undici anni fa a
ballare come una passione adolescenziale – racconta ai nostri microfoni il
bitontino -, ma col passare del tempo la
break dance è diventata un lavoro vero, uno stile di vita, grazie alle gare a
cui partecipo ogni anno sia in Italia che all’estero». Ha vinto ben 19 gare
consecutive tra Francia, Svizzera e Spagna, ma anche in italia come: la “Bboy
Reaction” di Alassio, “Top 4 Soul Fresh” di Mesagne, la “Fiera Internazionale
della Musica” di Genova, “Poker Battle” di Napoli e l’ “Explosive Floor” a
Lecce.
«Quando sono stato selezionato per Notre
Dame l’emozione, però, ha sovrastato tutte le altre: sarà per me un vero
orgoglio – conclude il ragazzo -. Dopo
aver mosso i primi passi, come molti, sotto i portici, mio cugino mi ha dato la
possibilità di avere un tetto con l’A.s.d. “L’altra strada” ed ora eccomi a
calcare moltissimi palchi italiani, con un cast e degli insegnanti
eccezionali». Il tour toccherà anche Bari dal 14 al 16 aprile presso il
Palaflorio.