«Emanuele lo ricordo ragazzino, nella cucina della sala Dante che chiedeva di imparare a fare qualcosa, voleva aiutare e rendersi utile» ed è sempre rimasto così, negli anni, Emanuele Natalizio. Con la voglia di fare, di scommetterci ancora, di crescere e non fermarsi mai, con quella punta di presunzione che aiuta a crederci anche nei momenti di sconforto.
Il percorso dello chef Natalizio è stato per circa 30 anni all’interno di quel locale, di cui, da dieci ne è proprietario, “Il patriarca”. Dieci anni che «non sarei riuscito a raggiungere senza tanta determinazione e, soprattutto, senza la mia squadra che mi accompagna ogni giorno nell’attività», commenta entusiata.
Gli auguri arrivano dall’eccellenza del mondo della cucina pugliese: dallo chef Daniele Caldarulo, Michele D’Agostino, presidente regionale unione Cuochi Puglia e coordinatore Nazionale dell’Ateneo della Cucina Italiana e primo chef della famosa “Sala Dante”, da Sandro Romano, gastronomo e corrispondente per la “Puglia di Italia a Tavola”, e dall’affascinante showcooking dello chef Gaetano Degennaro.
Ma nella grande festa è stato coinvolto il mondo della scienza con il prof. Antonio Moschetta, docente universitario e bitontino d’eccellenza, il mondo della musica con “Le Pampanelle”, con la BJ&Bluesy Guys e con la voce melodiosa di Fabio Degennaro. Gran finale con la comicità di Pino Campagna, cabarettista di Zelig.
Insomma, come l’ha definito Raffaello Fusaro, moderatore della serata, questa festa è stata “un cous cous di vita”. La lunga vita de “Il Patriarca”.