I capelli corvini arruffati sulla fronte.
Gli sguardi distratti dei
compagni di classe e le corse sfrenate dietro ad un pallone da basket.
Alessio stava in panchina, tra quelli troppo bassi per
poter giocare, con una maglia troppo larga – su cui svetta la scritta Bologna – per il suo corpicino così esile.
Ma s’affaccia una speranza, un volto, un nome.
– “Nonna,
chi è quello vicino a Augusto Binelli?”
– “ÈLucio Dalla…”
Lucio Dalla, il grande cantautore italiano morto da
appena un mese quando Vito Palmieri,
regista bitontino, ha girato “Anna bello sguardo”.
Aveva due piccoli occhialini tondi, indossava sempre
pelliccia e berretto ed aveva una grande dote: saper parlare al cuore della gente
attraverso un’arma magica, la poesia e la musica.
Alessio, il piccolo bimbo, riprende il sorriso.
Riaffiora in lui una speranza, diventare un piccolo pivot della Virtus Bologna
e incantare i dolci occhi di Anna.
E l’amore, forse, non parte proprio dalla visio? Da un ricordo? Dalla voglia di
stupirsi a vicenda?
In un piccolo quadro fatto di luci chiare, colori
terrosi, calde tinte di primavera, Palmieri ci fa perdere assieme alle corse
dei bimbi tra i portici bolognesi.
Ci fa tuffare nei suoi ricordi: «Vedevo passare Lucio sempre sotto casa, eravamo vicini di casa in
via d’Azeglio. Per Bologna, per la musica italiana, è stata davvero una grande
perdita».
Il ricordo di Anna, invece, sa di mare, di estate, di
famiglia.
Una canzone di Dalla che i genitori ascoltavano in auto… Ma quale sarà mai?
Ogni sera alle 18.00 esatte riecheggia una canzone del
cantautore bolognese: ed è proprio
durante un’uscita scolastica che Alessio riesce a rapire Anna e a farle
riascoltare la sua canzone. “Anna e Marco”.
“Chiudi
gli occhi”.
E quanto sarebbe bello chiudere gli occhi, correre, e
riaprirli avendo accanto chi si ama, sentendo risuonare il proprio nome nelle
note magiche di un caldo pomeriggio.
Attorno, solo tanti sguardi stupiti.
Ogni giorno, una ripresa di volti di passanti, persone
che si fermano per un momento dalla routine quotidiana pizzicandosi le guance,
canticchiando, abbracciandosi teneramente.
“Qualcuno
li ha visti tornare tenendosi per mano…” . Piccole perle d’amore
innocente: non poteva non stupire.
Ecco cos’è “Anna bello sguardo”, il cortometraggio
elaborato dal regista bitontino assieme ai ragazzi IIC della Scuola Secondaria Testoni
Fioravanti di Bologna, classificato terzo in una sezione sul web della
prestigiosa manifestazione cinematografica italiana David di Donatello.
Il più votato del web è risultato il regista molfetteseGiulio Mastromauro con “Carlo
e Clara”, secondo classificato Giovanni Virgilio, con “Al di là
delle nuvole iniziano i sogni”.