Se lo scorso anno l’aspetto che colpì di più fu vedere i cortili delle dimore storiche bitontine aperti al pubblico, quest’anno quel che mi ha dato tanta gioia è stato guardare i ragazzi.
Quattrocentotré studenti di tutti i 6 Istituti superiori bitontini, per 40 palazzi storici aperti, si sono impegnati a dare il loro meglio ai tanti turisti presenti.
Bitontini curiosi, ragazze di Sorrento intrattenute nella nostra città dopo il concerto di Antonacci, bitontini residenti a Nizza, in Florida, e tanti stranieri (lo Iat ha registrato spagnoli, inglesi, tedeschi, francesi e olandesi). Si parla di quasi 6000 visitatori.
Era una torre di babele di colori, lingue, suoni grazie ai momenti musicali messi a punto dalle scuole e coordinati dal maestro Vito Vittorio Desantis.
Sorridenti, preparati, con tanta voglia di lavorare, di raccontare entusiasti la loro città: questo erano i ragazzi.
Perché non sono tutti fannulloni, non sono tutti uguali, non sono tutti disattenti alla bellezza.
C’è ancora chi tra i giovani ha voglia di crederci, sognare, vivere una domenica per il bene della collettività.
Così, non facevi in tempo ad entrare che sbucavano muniti di cartellino, dépliant e voglia di esprimere tutto ciò per cui si erano preparati.
Per una volta i sorrisi entusiasti dei giovani hanno preso il posto delle chianche, dei cortili, nelle foto. L’hanno meritato.
Un viaggio nel bello, nel vero, nella storia: piccoli frammenti di ciò che ci appartiene e ciascuno di noi si sta riprendendo,
A fine giornata, arrivi nel “Salotto” di Bitonto e come quando si è a casa, ci si toglie le scarpe, ci si stende un attimo sul divano e in Tv c’è tutt’altro rispetto ai riepiloghi elettorali di Vespa: luci, gente che di notte ancora sorride, balla, occupa gli spazi.
Ci si sente davvero a casa…
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