Chiesa di San Gaetano gremita ieri sera per la ventiseiesima edizione di Passionis Tempora.
Organizzato dall’Orchestra sinfonica di fiati “Davide Delle Cese”, diretta dal m° Vito Vittorio De Santis, il concerto rappresenta uno dei momenti quaresimali più intensi.
Proposti brani selezionati dal repertorio delle marce funebri della tradizione bitontina e dal fondo musicale Vacca.
Per l’occasione è stata eseguita, in prima mondiale, la marcia funebre “Le ultime due ore” del maestro Francesco Paolo Vacca, rinvenuta nell’omonimo fondo manoscritto, donato dai suoi familiari.
Durante l’evento, è stata ricordata la figura di Vacca, centrale nella storia musicale cittadina, ed è stato dato un riconoscimento ai pro-nipoti.
La targa simbolica è stata consegnata nelle mani di Michele Lopane, medico psichiatra barlettano.
La bio del maestro Francesco Paolo Vacca:
Nato a Bitonto l’11 giugno 1874 da Leonardo Vacca e da Marrone Maria Raffaella, e qui deceduto il 18/5/1958.
Egli fu allievo di Nicola Bellezza, comunemente chiamato Capobanda Bellini, benemerito istruttore di ben quattro complessi bandistici giovanili, oltre a quelli istituiti nei comuni viciniori.
Il Vacca per la sua formazione ebbe anche a godere dell’istruzione del noto Maestro M. Carelli, dirigente all’epoca del Concerto Musicale cittadino e del quale faceva parte il giovane Vacca, in qualità di flicorno tenore.
All’adempimento del servizio militare di leva, conseguiva il grado di Sottufficiale dei Granatieri e successivamente entrava a far parte della Banda Presidiaria di Foggia, sempre in qualità di flicorno tenore solista.
Al rientro dal servizio militare, ed ulteriormente esercitato col Maestro Carelli, assumeva per la prima volta la direzione della Banda, come Maestro sostituto nel 1898, all’età di anni 24. Ritiratosi, intanto, il Maestro Carelli per motivi di salute, Egli rimaneva responsabile della direzione del concerto fino al 1910, quando bandito un apposito concorso il Comune di Bitonto, risultava vincitore il Maestro Davide Delle Cese di Pontecorvo (Rome). Passato quest’ultimo nel comune di Palo del Colle, il Vacca, assunto per chiamata la Direzione l’altro concittadino Maestro Biagio Abbate, vi rimaneva ancora Maestro sostituto per alcuni anni.
Ma ormai poteva dirsi maturo per svolgere la sua attività fuori di Bitonto e cosi assumeva la direzione prima a Bitritto, a Canneto (Adelfia) e poi dal 1912 al 1918 a Casamassima. Il 1919, dopo il primo conflitto mondiale, costituiva a Bitonto un primo concerto giovanile e nell’anno successivo lo integrava magnificamente con i musicanti anziani – ormai la piazza libera da altri dirigenti e cosi nel Venerdi Santo del 1920, il complesso cosi costituito, conseguiva i più favorevoli consensi del pubblico, e assumeva, per unanime consenso della cittadinanza, la denominazione «concerto Musicale Tommaso Traetta», raggiungendo durante il periodo 1920-24, un prestigioso livello artistico. I solisti dell’epoca godono tuttora nel ricordo degli anziani, un’ottima reputazione di abilità professionale. Giova perciò farne menzione:
Capobanda Artistico ed Amministrativo Flauto ottavino. Vito Cuonzo: I” Clarinetto solista. Ignazio Ricci: I” Flicornino solista. Francesco Caporale: I” Flicornino Tenore solista. Pasquale Stellacci: I” Baritono solista. Michele Chiapperini.
II Complesso T. Traettas, ormai posto su solide basi, con la collaborazione del subentrato nuovo capobanda Pasquale Stellacci e mediante l’intervento determinante dell’Amministrazione Comunale e l’attivo interessamento dell’allora Segretario Comunale Michele Rapio, dotato di un nuovo strumentale, divise e attrezzatura varia. il Venerdi Santo del 1925 esordiva in una nuova e stupenda formazione, sotto la stessa Direzione Vacca. Brillanti successi furono conseguiti in tante regioni italiane, durante il triennio 1925-1927.
L’Amministrazione Comunale, ad un certo momento – Podestà Lorenzo Achille per ragioni economiche si disse allora – scioglieva il complesso Traetta» e cosi. mentre Vacca passava a dirigere il Concerto della vicina Modugno, il capobanda Stellacci, venendo incontro alle necessità dei musicanti locali, riusciva a ottenere in consegna gli effetti del Concerto Traetta» ed assumeva con coraggio la direzione della rimasta struttura bandistica, che in seguito malgrado tutto è stata ritenuta valida e soddisfacente, anche dai Comuni viciniori.
Ritornato a Bitonto, il Maestro Vacca il 1933 costituiva una nuova scuola musicale, con la formazione di un altro complesso bandistico giovanile. sotto l’egida dell’O.N.D.. i cui successi. considerata l’età dei componenti. potevansi ritenere altamente lusinghieri
Tuttavia anche quest’ultimo complesso giovanile. Malgrado ogni favorevole esito, ebbe vita appena un triennio, questo per la rivalità tra il corpo bandistico dei giovani e l’altro degli anziani, diretto dallo Stellacci. Operata quindi una nuova fusione, si riusciva a comporre un altro che, se non aveva la pretesa dei grandi servizi, operava con un discreto organico, sotto la direzione dello stesso Vacca, fino allo scoppio della 2ª guerra mondiale.
Alla fine del conflitto, lo stesso si adoperava con la scuola degli allievi, fin quando un fatidico giorno, colpito da paralisi, lasciava la sua attività professionale, dopo oltre sessant’anni. Era il 18 maggio 1958. Imponenti furono i tributi di omaggio durante i funerali, nel giorno successivo, con la presenza di Deputati e Senatori della Circoscrizione e delle Autorità Prefettizie, Provinciali e Comunali.
L’elogio funebre veniva tenuto dal decano dei musicanti bitontini, sig. Vincenzo Rossiello, che, in una magistrale esposizione, rendeva all’auditorio il consuntivo di una vita spesa per l’arte, per i giovani e per la comunità bitontina.
Volendo, dal nostro canto, dare, in ultima analisi, un giudizio, quale giusto riconoscimento della sua lunga operosità a prò dei giovani, non possiamo sottrarci al dovere di evidenziare le Sue virtù, quale ottimo padre di famiglia, instancabile lavoratore, responsabile e generoso nelle attribuzioni di un mandato che, seppur riconosciuto dal Comune, non risulta mai retribuito per tanti anni. Un compenso modesto maturava soltanto con le eventuali prestazioni del corpo bandistico nelle festività e durante l’eventuale servizio dei funerali in loco.
Le sue qualità di Maestro-direttore erano di una semplicità quanto mai giovevoli per l’allievo ed accessibili per i musicanti adulti, avviati alla concertazione. La scrittura musicale, simile alla stampa, lo rendeva un trascrittore speciale ed attento fino alla scrupolosa osservanza del testo originario. La sua didattica infine facilitava molto l’ammissione di tanti giovani presso il Conservatorio Musicale di Stato e non meno l’inserimento di tanti cittadini nel mondo musicale nazionale ed internazionale.
Con ciò annoveriamo anche il Maestro Francesco Paolo Vacca nella benemerita schiera dei «CANTORI DEL DOLORE».