In occasione del cinquantenario del centro c’è stato uno speciale annullo filatelico, con due cartoline con immagini realizzate dal compianto Mario Moretti: «È un bel regalo, per me, far vedere questo mio film nella mia terra natale. Una grande emozione».
Non nasconde l’emozione l’attore teatrale e regista Raffaello Fusaro, ospite, mercoledì, di un incontro, organizzato dal Centro Ricerche e Studi Bitonto, sul tema “Beni e luoghi della bellezza”.
Durante l’evento è stato proiettato “Luce a cavallo – Viaggio nella Tuscia”, un cortometraggio di quindici minuti realizzato da Fusaro per descrivere la terra dove, ormai da anni, vive: «Mi ero già cimentato in esperienze simili, girando per Sky Arte un documentario sulla Sardegna, che raggiunse 5 milioni di visualizzazioni, cosa inusuale per un documentario, ed è stato proiettato anche all’estero. Ho quindi deciso di raccontare la terra che da anni mi ospita, il Lazio, spesso sconosciuto e fagocitato da Roma».
L’incontro è stato organizzato per discutere sull’importanza del patrimonio storico e artistico e della sua promozione, su cosa fare per renderlo più noto e più fruibile, «in un contesto troppo spesso votato all’indifferenza», sottolinea Stefano Milillo, presidente del Centro Ricerche, ricordando che la città è notevolmente cresciuta rispetto a 50 anni fa, quando il Centro Ricerche nacque.
«Ogni euro investito in cultura e promozione del territorio tramite audiovisivo, inteso come film, cortometraggi, serie tv, ne fa tornare cinque. Ritorni che vanno anche al di là della stretta logica filmica» aggiunge Aldo Patruno, dirigente del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, intervenuto anche per illustrare il ruolo e l’importanza del supporto regionale e delle Film Commission per ottenere progetti che siano funzionali al territorio: «L’audiovisivo, insieme al cibo, è uno degli strumenti con cui un luogo rimane nella testa delle persone. La cultura è l’elemento distintivo di un territorio, ma per promuoverla c’è bisogno di pianificazione e strategia di lungo periodo, che parta da un concetto di identità che non sia solo memoria del passato e chiusura verso l’esterno, ma guardi al futuro, che sia innovazione. Ma per far questo ci vogliono nuovi modelli gestionali, che allarghino la fruizione del bene comune e creino lavoro».
Considerazioni che trova concordi l’assessore al Marketing Territoriale Rocco Mangini e Rosa Calò, assessore ai Beni Culturali, che evidenzia: «C’è un baratro sulla conoscenza del nostro patrimonio. Abbiamo censito a Bitonto, circa 80 beni culturali, che spesso sono poco conosciuti. Stiamo da anni promuovendone la conoscenza con iniziative come Cortili Aperti, Monumenti Aperti e il trekking urbano, per invitare i cittadini a riappropriarsi del territorio e prendersene cura».
Nel corso della serata, il Centro Ricerche ha anche premiato, con una targa e una somma in denaro, la vincitrice del concorso di idee per la creazione di un nuovo monumento ai caduti delle guerre, Francesca Girone, di Valenzano.