C’è anche il nostro Michele Mirabella in “Percoco – Il primo mostro d’Italia”, film uscito nelle sale lo scorso 17 aprile e presentato in anteprima nell’ultima edizione del Bifest. Il film, diretto da Pierluigi Ferrandini e basato sul romanzo omonimo di Marcello Introna, racconta quella che viene definita “la prima strage familiare italiana del Novecento”. Ina strage che si consumò nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1956, in una Bari che si stava riprendendo lentamente dopo la seconda guerra mondiale.
Autore dell’efferato crimine fu il 26enne Franco Percoco, che pugnalò a morte il padre Vincenzo, la madre Eresvida e il fratello minore Giulio, nascondendo, per oltre dieci giorni i corpi nella camera da letto dei genitori, finchè le esalazioni prodotte dalla decomposizione non attirarono l’attenzione dei condomini di via Celentano 12. La denuncia e l’irruzione dei carabinieri svelò l’orrore che si nascondeva in quella casa.
Nel film, Mirabella interpreta un avvocato, amico della famiglia, che, insospettito dagli odori nauseabondi, chiamò le forze dell’ordine. Una piccola parte, verso la fine del film, che segna un ritorno al cinema per l’illustre concittadino, assente dal grande schermo dal 2017, quando prese parte al docufilm “La voce di Fantozzi”, omaggio alla celebre saga cinematografica a cui prese parte interpretando l’ingegner Fonelli. Prima del 2017, l’ultimo film interpretato fu nel 1992, con “Non chiamarmi Omar” di Sergio Staino.
Così disse qualche tempo fa Mirabella al Da Bitonto, a proposito della sua parentesi cinematografica: «Non mi interessava molto. Poi la popolarità enorme della televisione lo rendeva impraticabile. Avrei voluto lavorare con Manfredi, Gassman. Avevo sognato sin da ragazzo di girare un lungometraggio. Avevo anche due o tre soggetti bellissimi. Ma o devi essere ricco o talmente povero che non ti cambia la vita. Altrimenti come fai a vivere durante tutto l’iter che passa dalla stesura della sceneggiatura alla distribuzione di un film?».