La sigaraia più famosa della Spagna è pronta ad andare in scena.
Manca davvero poco all’appuntamento clou del Bitonto Opera Festival.
Le guide all’ascolto del 26 agosto a Palombaio (sagrato Parrocchia Maria SS. Immacolata, ore 20) e del 28 agosto a Mariotto (Villa Jannuzzi, stessa ora) saranno infatti un gustoso antipasto in attesa del piatto forte: la “Carmen”, in programma per il 2 settembre alle ore 20.45 presso l’Anfiteatro naturale “Lama Balice”.
L’opera di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, tratta dall’omonima novella di Prosper Mérimée, sarà interpretata da un cast straordinario: Patrizia Patelmo (Carmen); Ignacio Encinas (Don Josè); Carlo Provenzano (Escamillo); Margherita Pugliese (Micaëla); Sorin Draniceanu (Zuniga); Gianfranco Zuccarino (Moralès); Elena Sciancalepore (Frasquita); Moon Jin Kim (Mercédès); Antonio Pannunzio (Dancairo); Francesco Doto (Remendado). Le parti corali saranno invece affidate al Coro Lirico Giovanile “Città di Bitonto” e al Coro di Voci Bianche del Mediterraneo.
D’eccezione sono anche i protagonisti non sul palco: il direttore artistico Carlo Antonio De Lucia e il direttore Leonardo Quadrini, che guiderà l’Orchestra sinfonica del Bitonto Opera Festival. Due maestri dalla carriera internazionale, amici del BOF.
La vita professionale del regista e produttore, in particolare, si è da sempre incrociata con quella della manifestazione lirica della città dell’ulivo.
«Sin dalla sua fondazione, sono vicino al festival, che ha conquistato nel tempo un posto di rilievo nella produzione nazionale – dichiara De Lucia –. Per me rappresenta un appuntamento imprescindibile, anche per la stima e l’amicizia che mi lega ai suoi ideatori».
L’importanza della manifestazione e il clima che vi si respira ha fatto breccia anche nel cuore di tanti artisti. «Tutti sono felicissimi di venire ad incrementare questo gruppo di amici» rivela il maestro, che quest’anno potrà contare sull’aiuto di Vincenzo Maria Sarinelli e Giulia Rivetti nella regia dell’opera di Bizet. «Sono molto affezionato alla “Carmen” che ho più volte messo in scena sia da regista che da produttore. Mi colpisce per la sua dimensione di opera popolare ma anche per il tema complesso dell’amore malato. La realizzazione sarà di stampo classico ma legata molto alla fantastica ambientazione che ci offre l’Anfiteatro naturale Lama Balice».
La particolarità della location è rimarcata anche da chi tre anni fa l’ha inaugurata: il maestro Leonardo Quadrini.
La “bacchetta” ha abbracciato il progetto BOF proprio nel 2015, mettendo al servizio della manifestazione la sua professionalità acquisita in anni di carriera in giro per il mondo.
Nel suo lungo curriculum non può mancare la “Carmen”.
«È un’opera tra le più richieste dal pubblico e tra le più note, che dirigo da vent’anni ormai – spiega Quadrini –. È una storia che piace, a sfondo passionale, di quelle che conquistano il pubblico».
Nella produzione bitontina, «di grande spessore artistico e musicale che vedrà sul palco tanti artisti importanti», il suo contributo sarà in concerto con quello di De Lucia. «La location inusuale per un’opera lirica comporterà novità che riguarderanno anche inevitabilmente la parte musicale» confessa il maestro.
«È il terzo anno che porto avanti questo rapporto col Bitonto Opera Festival e con gli amici dell’associazione La Macina, gente competente e che mette in campo tanta passione e tanto impegno – conclude il maestro –. Il Bitonto Opera Festival è una sorta di laboratorio musicale che continua anche di inverno: abbiamo avuto il “Falstaff” lo scorso novembre, nella versione cameristica al Teatro Traetta, e avremo nel prossimo inverno probabilmente la “Suor Angelica”. Si tratta sempre di produzioni caratterizzate dalla presenza di artisti, anche di caratura internazionale, importanti e noti nel panorama lirico, e che preparano al grande evento della rassegna estiva. Portiamo avanti una produzione numericamente importante: contiamo sessanta musicisti d’orchestra, quaranta coristi, dieci solisti, e poi tanti tecnici, operai, addetti al reparto fonico. C’è un bel movimento di persone che la città e la gente di Bitonto accolgono e continuano ad apprezzare con piacere anno dopo anno».