In mostra per l’intero mese di giugno negli spazi espositivi del Museo Archeologico di Bitonto alcune edizioni antiche della Divina Commedia del “Fondo Filippo e Lucia Sara Palmieri” in dotazione alla Fondazione De Palo-Ungaro e dell’Archivio diocesano “Mons. Marena”.
Domani, alle ore 18:30 si terrà la cerimonia di inaugurazione, nell’ambito della quale avverrà la consegna dei premi agli studenti vincitori del Concorso regionale “Parola di Dante” indetto dal Liceo Scientifico “G. Galilei” per testi in prosa e in poesia e per audiovisivi-multimediali. Sarà eseguita la “Sedimenta suite di Mastropirro” – Sottolineature in musica per flauti e clarinetto basso con Vincenzo Mastropirro e Mauro Altamura.
La mostra mira a solennizzare il Settecentesimo della morte del Divino Poeta nell’ambito di un progetto, approvato dal Comitato Nazionale per la Celebrazione di questo anniversario. Sono in mostra opere di Dante con illustrazioni di grandi artisti, tra cui Michelangelo, Raffaello, Zuccari, Vasari, Rossetti, Dorè; o con foto di Alinari, di Anderson, Brogi; o con preziosi commenti di Tommaseo, Camerini, Passerini, Casini, Torraca, Vossler, Papini. Non mancano numerose Lecturae Dantis tenute in Orsammichele a Firenze da famosi studiosi della Divina Commedia, tra cui Zingarelli, Grabher, Gentile, Luiso (bitontino). Ci sono tre edizioni della Divina Commedia illustrata da G. Dorè con bellissime incisioni a inchiostro sfumato di grande virtuosismo tecnico, pubblicate grazie all’opera di decine di artigiani incisori, tra 1861 e 1868 per Hachette: le edizioni in mostra le riproducono in forma integrale, con didascalie narrative che consentono di ripercorrere agevolmente il viaggio dantesco. Un volume rarissimo stampato nel 1908 “La Divina Commedia di Dante Alighieri nell’arte del Cinquecento” riproduce per intera la illustrazione dantesca di Federico Zuccari, l’opera grafica di maggior mole che il Cinquecento produsse intorno alla Divina Commedia, 88 tavole illustrative realizzate tra il 1586 e il 1588 ed entrate a far parte della collezione degli Uffizi nel 1738, con la diversa tecnica seguita nella narrazione delle tre cantiche, dai disegni grevi a matite rosse e nere dell’Inferno, ai disegni a penna rilevati di bistro più leggeri e a quelli più vivaci a sola matita rossa del Purgatorio, ai disegni con i piccoli tondi in cui emergono figure diafane che rendono il concetto della luce e della felicità del Paradiso. In mostra pure la prestigiosa Divina Commedia realizzata nel 1937dal Sindacato Romano degli Autori e Scrittori negli stabilimenti tipografici della Società Editrice di “Novissima” in Roma e dedicata a Mussolini: una splendida edizione “muta”, senza illustrazioni e commento, in carta pesante fatta a mano, a tiratura fortemente limitata, con grande aquila imperiale romana stilizzata al piatto e titolo in verde al dorso: un esempio di commistione tra discorso di propaganda e discorso scientifico e quindi rappresentativo della critica letteraria del Ventennio. Sono presenti diverse edizioni della Divina Commedia in formato tascabile, il Dante minuscolo, un tempo “libri da sacca”.