Cala il sipario sulla diciottesima edizione del Beat Onto Jazz Festival, con la direzione artistico dell’avv. Emanuele Dimundo che presiede e coordina l’Associazione InJazz, ente organizzatore del festival.
L’evento è realizzato con la consueta partecipazione del Comune di Bitonto ed è inserito nell’ambito della Rete dei Festival, che raggruppa gli eventi più importanti della Bitonto èstate; non è mancato l’apporto dei numerosi sostenitori privati, che hanno in tal modo confermato l’importanza della rassegna organizzata dall’associazione Injazz e, in particolare, i main sponsor Ellegidue Arredo Bagno, Marino Autoyama e Jewellery by Mastrangelo, con il supporto promozionale di Jazzitalia, Bitonto Primo Piano, Comma 3, Da Bitonto, BitontoTV, Bitontolive, Radio 00; Gaetano Lo Porto, fotografo ufficiale del festival.
I concerti saranno introdotti da Alceste Ayroldi, saggista, docente e critico musicale (Musica Jazz, editor manager Jazzitalia, editor Musica Jazz web).
La kermesse, fiore all’occhiello dell’estate bitontina, chiude questa sera con un doppio set di indiscutibile pregio.
La prima parte della serata vedrà sul palco l’Italian Quartet del sassofonista inglese Stan Sulzmann, che rappresenta buona parte della storia del jazz. Con il nome di Sulzmann la mente corre a Kenny Wheeler, con il quale il sassofonista inglese vanta una lunga collaborazione, realizzando una gran quantità di dischi fondamentali del jazz moderno. Ma non solo, perché Sulzmann vanta altre prestigiose collaborazioni: Jony Mitchell, John Taylor, Chet Baker, Clark Terry, Gil Evans, Paul Mc Cartney. Un quartetto coeso e determinato che genera un modern mainstream solidamente radicato nella tradizione jazzistica e permeato da influenze diverse derivanti dalle molteplici esperienze maturate dai componenti il quartetto. Completano il programma alcune composizioni di Massimo Colombo ed alcuni standard, tra i quali non mancherà un omaggio a Kenny Wheeler. Con il fiatista anglosassone ci saranno il pianista, compositore e docente Massimo Colombo, il contrabbassista Maurizio Quintavalle e il batterista Enzo Zirilli.
Alle 22 piazza Cattedrale accoglierà l’unica data pugliese di una delle band più amate e travolgenti della scena jazzistica attuale: gli Yellowjackets. Senza dubbio il gruppo più rappresentativo della Fusion degli anni Ottanta, con quattordici album alle spalle, oltre un milione di copie di dischi venduti e centinaia di concerti in tutto il mondo, gli Yellowjackets sono la più longeva e creativa fusion band della storia. E non solo per un fatto di continuità anagrafica (il gruppo esiste dal 1977), quanto per una esplosiva spinta a sperimentare continuamente linguaggi, fusioni e contaminazioni, e a rivedere il proprio orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni stilistiche. Nati nel 1977 con il nome di «The Robben Ford Group», hanno assunto la nuova denominazione nel 1981, dopo l’abbandono del gruppo da parte di Ford. Con l’avvicendarsi dei vari componenti, il gruppo è passato dalle sonorità r&b al jazz. Sul palco: Russell Ferrante al pianoforte, Bob Mintzer ai sassofoni, Dane Anderson al basso e Will Kennedy alla batteria.
Tutti gli eventi sono gratuiti.
Info: www.beatontojazz.com; www.facebook.com/beatontojazz.