La storia di un amore incondizionato.
L’abbraccio di due anime che va oltre ogni scenario umano possibile.
La vicenda di un padre e di un figlio che sono anche educatore e alunno.
È tutto questo e molto altro ancora“Amico mio, sono felice”, il libro scritto da Vincenzo D’Aucelli, edito da Mondadori, che sarà presentato martedì 30 giugno, alle 19, presso l’atrio di Palazzo Gentile, sede del Comune di Bitonto.
Interverranno, oltre all’autore, il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, l’assessore ai Servizi demografici e al Servizio Civile, Giuseppe Fioriello, ed il preside e docente del Dipartimento di Scienze della formazione, psicologia e comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Giuseppe Elia.
L’incontro sarà moderato da Nicolangelo Biscardi, giornalista della testata “da Bitonto”.
Il libro
«Papà farà tutto ciò che è possibile, e anche di più, per farti stare meglio. È una promessa».
“Amico mio, sono felice” è la storia di un amore incondizionato, senza fine, di un padre, Vincenzo D’Aucelli, nei confronti di suo figlio Giulio, al quale è stato diagnosticato una forma di “disturbo autistico ad alto funzionamento” all’età di tre anni.
Il libro racconta di un padre che decide di cambiare completamente vita per dedicarsi interamente a suo figlio: lascia il suo lavoro di informatore scientifico per conseguire una laurea in Scienze della Formazione e diventare l’educatore di Giulio, un coach esigente che lo affianca nello studio e nel tempo libero affinché possa vivere una vita ricca e attiva, pienamente inserito nel mondo della scuola e, più in generale, nella società. E questo radicale cambio di vita ha portato, nel settembre 2013, Vincenzo a diventare, negli anni della scuola superiore, il primo padre in Italia ad essere ammesso a presenziare alle lezioni e a diventare il compagno di banco ufficiale del figlio, un’ombra discreta che lo stimola a dare il meglio di sé. Ed i risultati, da un punto di vista del rendimento scolastico, del comportamento e dell’integrazione sociale con i compagni, gli amici ed i professori, sono eccellenti.
Il libro è un viaggio alla scoperta del cosiddetto “metodo D’Aucelli”: Vincenzo è un genitore paziente e tenace, una presenza discreta, costante, affidabile ma mai ossessiva, che interviene solo in caso di necessità, che non si ispira ad alcun manuale ma fonda la sua azione sull’esperienza concreta di un padre che vuole offrire al figlio autistico una vita uguale agli altri; che crede nella forza dell’amore per trasmettere fiducia e sicurezza nei momenti più difficili; che non ha mai smesso di pensare che Giulio può e deve farcela, facendogli scoprire la realtà nelle sue tante sfaccettature. Il messaggio è chiaro: l’autismo si può combattere, a piccoli passi e con costanza, infondendo coraggio e fiducia a chi ne soffre.
Per Vincenzo non si tratta di un sacrificio, non è un atto eroico, ma è esclusivamente una scelta d’amore, non senza difficoltà, dispendiosa da un punto di vista fisico e mentale, ma ricompensata da tante soddisfazioni legate ai progressi di Giulio.