“A te
donna!”. È questo il titolo della mostra di opere di Meo Castellano e Pino
Massarelli, visitabile sino all’11 dicembre presso il Torrione Angioino.
Nel
1995 papa Giovanni Paolo II indirizzava alle donne una lettera intensa e di
notevole spessore teologico e antropologico. Correva l’anno internazionale
della donna, voluto dall’ONU: “A ciascuna di voi e a
tutte le donne del mondo – cosi scriveva il Santo Padre – indirizzo questa
lettera nel segno della condivisione e della gratitudine, mentre si avvicina la
IV Conferenza Mondiale sulla Donna, che si terrà a Pechino nel prossimo mese di
settembre…”
“Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di
un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla
luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di
riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in
un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita
sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua
generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica,
culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai
all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad
una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla
edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo,
Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la
Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta «sponsale», che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la
sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu
arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei
rapporti umani”.
Ed
ecco il motivo di questa mostra artistica! L’opera d’arte qui rappresentata
nella multiforme creatività iconografica del soggetto femminile, esprime questa
creatura amata dal Creatore e donata alla creazione per partecipare al dono
della vita diventando relazione, cammino, storia di coniugalità, maternità,
fraternità.
A te, Donna, che porti il mistero di Dio nel
dono della tua vita… A te, madre e
sorella, figlia e sposa… A te, tutto l’amore e la gratitudine del creato e del
suo Creatore.