“Cosa ha prodotto la visita del ministro dell’agricoltura Centinaio in Puglia, al di là dei convenevoli e di promesse non ben definite? Qual è stato il frutto, anche nel lungo periodo, in termini di programmazione di una strategia anti Xylella che coinvolga Regione e Ministero? Si è parlato solo di snellire le procedure per l’eradicazione degli ulivi infetti, di un eventuale decreto legge che consenta di procedere immediatamente all’abbattimento. Nulla invece su come agevolare i territori colpiti affinché tornino a produrre reddito agricolo, di come risollevare gli olivicoltori colpiti da questa piaga, di come dare loro serio ristoro ed impedire che quegli oliveti restino soltanto un cimitero”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, commenta la visita del ministro Centinaio in Puglia, per un sopralluogo nelle campagne salentine devastate dal batterio killer degli ulivi.
“Oggi – prosegue- Emiliano esulta perché il ministro si è impegnato a sburocratizzare le pratiche di abbattimento degli ulivi nella zona infetta, eppure fine a poco tempo fa proprio il nostro governatore era sulle barricate e si ribellava alle eradicazioni sino al punto di dichiarare una liberazione l’allontanamento del commissario straordinario per l’emergenza Xylella Silletti, che invece le propugnava. Si continua sulla scia dell’inconcludenza senza impegnarsi per recuperare tutto il tempo perso finora, che purtroppo ha portato la batteriosi fino alle porte della Terra di Bari, senza trovare nella Regione un ostacolo ma, a causa di tali atteggiamenti, un alleato. Non si è provveduto a divulgare le buone pratiche agli agricoltori, che non sapevano come agire per fermare il contagio. Emiliano si rallegra della presenza del ministro, che ha raccolto il suo invito a venire in Puglia per constatare gli effetti devastanti della Xylella, ma si tratta di una presenza doverosa. Dovrebbe esserci un presidio fisso del Ministero dell’Agricoltura in Puglia. E vogliamo risposte chiare e rapide in merito al ristoro economico agli agricoltori messi in ginocchio dalla Xylella, che piangono l’impossibilità di produrre economia dai loro terreni e non hanno alcun incentivo alla redditività aziendale. La visita non andava osannata. Non dovrebbe essere uno spot ma un appuntamento fisso e periodico. E speriamo che serva davvero a dare un contributo più concreto per rivitalizzare le zone colpite, per salvare un patrimonio che è economico ma anche identitario, dal momento che l’ulivo rappresenta il simbolo della nostra regione, per evitare l’avanzamento della Xyellla verso le zone del nord della Puglia. Non vedo un impegno massimo per andare oltre il problema – conclude Damascelli – è ancora tutto fumoso, estemporaneo”.