A
volte bastano davvero poche, pochissime parole, per descrivere la
grandezza d’animo di una persona.
Prendete,
per esempio, il ricordo che Salice Salentino, un piccolo ma grazioso
Comune dell’alto Salento, ha voluto fare ad Angelo Luiso, bitontino
doc e professione maestro e compositore.
Qui,
infatti, sulla parete esterna dell’abitazione che lo ha visto vivere per tanti anni
(adesso è occupata da privati che nulla hanno a che fare con lui) inpiazza Plebiscito, a due passi dalla Chiesa madre, c’è una bella
scritta, con la quale si rimembra che il nostro concittadino “ha
creato per i salicesi pagine armoniose della sua musica”, e
che ha fatto dell’austerità un mantra di vita.
Non
è tutto, perché anche sul sito Internet del Comune leccese, una
breve biografia del maestro bitontino è presente nella sezione
“Personaggi
illustri”.
Per
non parlare poi del libro “Le
vie dei salicesi”,
scritto nel 2000 da Franco Colletta.
Uomo
integerrimo, concertatore finissimo ma al tempo stesso molto tenero
con tutti nella vita privata, Angelo Luiso nasce a Bitonto nel
dicembre 1886 e muore a Salice nel gennaio 1965. Dopo gli studi di
musica al Conservatorio di Napoli, sin da giovane si dedica alla
direzione e alla composizione. Come maestro concertatore e direttore
porta alla ribalta molti concerti bandistici, da Bari a Lecce,
dirigendo poi per moltissimi anni la banda di Salice Salentino, in
particolare dopo la Prima guerra mondiale, 1919-24, poi negli anni
’30 e infine negli anni ’50, facendola conoscere e stimare degli
appassionati di mezza Italia.
Luiso
è statoun
compositore tenace e appassionato, e ha saputo trasferire nella sua
musica la forza del suo carattere e gli echi della musicalità
campagnola e salentina, frammisti di verismo lirico di derivazione
pucciniana e mascagnana. Famosissima è la sua “Salve
Regina”,
che da oltre 60 anni è eseguita a Salice la sera del 1° luglio, in
occasione della fiera “Madonna
della Visitazione“,
in piazza Plebiscito a conclusione della Solenne Processione.
Una
sua composizione musicale, dal titolo “Epopea
Belga”,
ha avuto l’onore di essere premiata con medaglia d’oro dai regnanti
del Belgio.