Cinque immobili (tutti terreni agricoli) un tempo in mano a chi si sentiva potente da acquisire e adibire a uso sociale per dar loro un’altra vita.
Il Comune è pronto ad “accogliere” beni sottratti e confiscati alla criminalità organizzata, a metterli nella propria disponibilità e poi cederli a cooperative sociali. Tutto parte il 17 novembre, allorchè l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità ha indetto una Conferenza dei servizi al fine di acquisire l’interesse degli enti partecipanti al trasferimento di beni e, in tale sede, è stata proposta a Palazzo Gentile l’acquisizione dei cespiti immobiliari, già oggetto di confisca definitiva. È seguito, poi, dapprima un sopralluogo da parte dei tecnici comunali sugli immobili in questione e poi la convocazione dalla Prefettura per esaminare i terreni oggetto di eventuale manifestazione di interesse. Il Comune non si sottrae e ha detto sì alla manifestazione di interesse per i beni liberi e franchi da pesi, oneri e trascrizioni di pregiudizio, nello stato di fatto in cui si trovano. Di quali terreni parliamo? Di uno ubicato in contrada san Cataldo; un altro a Torre fon Sylos; uno in contrada pozzo Zellino; un terreno in contrada fondo Racioppo e pure in contrada Pezza Barone. Ce ne sarebbero altri due (appartamenti in pienissimo centro storico, e quindi uno in vicolo sant’Andrea e l’altro in via Federico II di Svevia), ma su questi l’amministrazione comunale ha deciso di glissare perché non soddisfano i requisiti strutturali e funzionali minimi previsti per la realizzazione al proprio interno di progettualità sociali.