Il rapporto fra gli utenti e le Ferrovie del Nord barese è ogni giorno sempre più travagliato. Quella che era una eccellenza della nostra regione quasi non si riconosce più.
In redazione, giunge questa lettera, firmata dalla lettrice F. D., che riassume anche tante lamentele segnalate in passato.
Leggiamo.
“Il mattino 22 gennaio 2019 il treno ET 91009 è arrivato a Bari Centrale alle ore 8.37, quindi con 10 minuti di ritardo sull’orario (8.27).
Il personale viaggiante, a cui ho chiesto le cause del ritardo, mi ha spiegato che c’erano state difficoltà a far partire il treno.
Sono abbonata Ferrotramviaria, utilizzo la linea per recarmi al lavoro il che significa che pago più di 40 euro al mese per arrivare ogni giorno in ritardo in ufficio.
Dall’inizio dell’anno, infatti, il treno non è arrivato in orario più di due volte.
Sporgo reclamo, anche se mi rendo conto che non serve a niente e a nessuno importano i disagi che io e i miei compagni viaggiatori (in gran parte lavoratori come me, o studenti) siamo costretti a subire quotidianamente.
Chiedo alla segreteria del Ministro competente, che mi legge: quali interessi possono far investire miliardi in una linea ad alta velocità dedicata a merci inesistenti, quando le linee pendolari in tutta Italia sono in condizioni pietose?
E vi domando anche: visto che né la Regione Puglia, né lo Stato italiano, né la Comunità europea mi tutelano, a chi potrò chiedere conto quando il mio datore di lavoro mi sanzionerà per i continui ritardi?“