Da un’affezionata e gentile lettrice, A. S., riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Carissima redazione, sono qui a scrivervi per esporre quanto noto,
tristemente, da ormai più di un anno.
Entro il 12 febbraio 2012 (scorso anno), tutti i ciclomotori (fino a 50 cc) e i
quadricicli leggeri, andavano sottoposti ad adeguamento targa e carta di
circolazione.
In altre parole, la legge ha imposto ai proprietari di
ciclomotori di recarsi presso gli uffici della motorizzazione civile o una
qualsiasi agenzia di pratiche auto, per consegnare la vecchia targa (facilmente
riconoscibile perché composta da cinque cifre) e richiedere l’emissione di una
nuova (composta da sei) con la relativa carta di circolazione.
Tutto questo per permettere più sicurezza sui furti e
sull’individuazione del proprietario del veicolo, nonché un adeguamento
comunitario, perché, per assurdo, anche se poi nel nostro paese tanto non lo
sarebbe, chiunque, anche un ladro con il vecchio regime poteva apporre la
propria targa su un qualsiasi veicolo di questa categoria perché essa era
collegata ad un semplice contrassegno.
Adesso, quello che mi chiedo e pongo anche alla vostra
cortese attenzione è: ma queste targhe le noto soltanto io?
I vigili urbani e le
forze dell’ordine preposte al controllo sono a conoscenza di questa legge?
Sanno che questa non è
propriamente un’inezia, ma ciò che viene previsto dalla legge, pena sospensione
del mezzo dalla circolazione e multa di circa 519,67 euro?
Le assicurazioni poi?
Come fanno queste moto ad essere assicurate se
circolano con una targa non più valida da tanto tempo, ormai?
Di fronte ad un qualsiasi sinistro causato da questi,
l’assicurazione risarcirebbe i danni subiti?”