I due medaglioni in filigrane a raggiera d’oro che indossano le sacre immagini dei Santi Medici furono commissionati dal vescovo mons. Aurelio Marena e donati dai bitontini nel giugno 1950, come segno di infinta gratitudine verso i Santi Medici per le grazie ricevute, quest’anno rievoca la ricorrenza del prezioso dono effettuato settant’anni fa (1950-2020).
I medaglioni furono realizzati da un orafo napoletano, che incastonò nell’arte raffinata orafa ben otto piccoli rubini di colore rosso e otto di colore verde, all’interno dei medaglioni il vescovo fece collocare due teche ovali contenenti due piccolissimi frammenti ossei delle braccia dei Santi Medici, con una incisione: “S. Cosmae Mart. Anàrgiri – S. Mart. Anàrgiri 1950”.
I due frammenti ossei furono prelevati dalle reliquie custodite nell’artistico reliquiario d’argento dorato (1877), oggi è situato nella nicchia in vetro di cristallo sotto l’altare maggiore, per la venerazione da parte dei fedeli.
Nel 2020 nell’era della pandemia del coronavirus, il parroco-rettore don Vito Piccinonna ha confermato nella prima domenica di giugno la discesa delle statue dei Santi Medici (la tradizione risale dal giugno 2008), per consentire nel periodo estivo e autunnale ai tantissimi devoti, visitatori e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo di poter guardare e pregare le effigi dei Santi Medici da vicino, è anche un’opportunità per contemplare e ammirare con stupore da vicino i medaglioni, unici nel mondo.
Le relative notizie storiche sull’apparato artistico delle immagini dei Santi Medici sono riportate nei Registri degli Atti della Curia Vescovile di Bitonto e nel pregevole volume mediceo intitolato: “I Santi Medici Cosma e Damiano la storia il culto i miracoli l’iconografia”, l’autore è stato il teologo prof. Giuseppe Cannito con presentazione di mons. Francesco Cacucci arcivescovo di Bari-Bitonto e prefazione di mons. Francesco Savino vescovo di Cassano all’Jonio, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e della Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano.
Nel 1917 in occasione del titolo di elevazione da Chiesa a Santuario dei Santi Medici (nel centro storico), il rettore don Benedetto Sciacqua con nulla osta del vescovo mons. Pasquale Berardi fece modellare e perfezionare artisticamente le statue lignee dei Santi Medici composte da due manichini in crine, vennero confezionati gli abiti ai Santi Medici con i colori predominanti che li caratterizzano: il rosso (indica il martirio) e il verde (indica la speranza), da un tessuto di raso di pregio alta fattura con raffinati merletti ricamati in fili d’oro, i medaglioni erano in argenteo-oro.
Nel 1950 su iniziativa del canonico don Nicola Cucinella con l’autorizzazione del vescovo mons. Aurelio Marena furono commissionati i nuovi medaglioni, due rari manufatti di arte orafa napoletana di grande prestigio e di alta fattura, lavorati in filigrane a raggiera d’oro e tempestati da pietre preziose, il cui effetto crea un fascio di raggio di luce splendente.
Nel 1982 per ringraziare del titolo di elevazione da Santuario a Basilica Pontificia Minore dei Santi Medici, con dedizione il rettore mons. Domenico Vacca con l’assenso dall’arcivescovo mons. Mariano Magrassi con l’autorizzazione concessa dalla Soprintendenza delle Belle Arti di Bari fece sostituire i vecchi fatiscenti manichini dei Santi Medici a gabbia con fantoccio in crine, con le nuove sculture in bronzo a placca d’argento, vennero confezionati i nuovi abiti sontuosi dei Santi Medici con una stoffa pregiata di qualità d’alta rifinitura di foggia accademica orientale, rimodellata con i sottabiti di raso bianchi e i relativi galloni dorati ritagliati da sottili e raffinati merletti in pizzo in fili d’oro zecchino, sulla sommità centrale dei medaglioni vennero incastonati due diamanti sorretti da una catenina di doppio spessore in oro massiccio.
Un dono prezioso fatto dai bitontini con le oblazioni settant’anni fa (giugno 1950) dei due splendidi medaglioni in filigrane a raggiera tempestati da pietre preziose che trionfano sull’oro, il cui effetto crea un fascio di raggio di luce splendente ben visibile, in quanto con la loro bellezza artistica irradiano stupore agli occhi dei cristiani.