di Luca Muschitiello
Lo scorso venerdì, passeggiando per le vie di Stoccolma nei pressi del Parlamento svedese, scorrevo la home di Instagram sul mio smartphone in modo disinteressato, quando all’improvviso ho trovato un post un post dell’attivista svedese Greta Thunberg che con ardore indefesso proseguiva in quel luogo la tacita ma efficace manifestazione per l’ambiente, esibendo il cartello con la scritta “Skolstrejk för klimatet”. Incredulo per la coincidenza degli eventi ho deciso di raggiungere la posizione indicata dal post, nella viva speranza di poterla incontrare e ottenere un confronto sull’emergenza ambientale, oramai divenuta argomento di discussione avente un peso politico internazionale.
Raggiunta la zona antistante il Parlamento svedese ho incontrato un gruppo di ambientalisti e il cartello esibito da Greta adagiato al suolo, così ho deciso di chiedere se lei fosse tra loro. Un’ambientalista mi ha indicato un angolo riservato dove Greta, col suo fare discreto, si accingeva alla lettura di un libro. Colto da indomita emozione mi sono avvicinato al luogo indicatomi esordendo con la domanda retorica “Are you Greta Thunberg?”.
L’instancabile attivista sedicenne mi ha risposto di sì e, così, ho colto subito l’occasione per presentarmi e ringraziarla del suo operato in termini di mobilitazione internazionale ai fini della salvaguardia ambientale e del contrasto ad ogni forma di inquinamento. In quanto rappresentante di istituto uscente del Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Bitonto le ho mostrato le foto e le risonanze mediatiche de “The Global Strike For Future” – tenutosi a Bari il 15 marzo scorso – la manifestazione internazionale di cui Greta costituisce il principale pioniere che, solo nel capoluogo pugliese, registrò un numero pari a 6000 attivisti tra noi studenti e comuni cittadini che decisero di scuotere le coscienze sull’emergenza ambientale scendendo in piazza con l’hashtag “Fridayforfuture”.
A seguito di quanto ascoltato e visonato Greta si è complimentata per il nostro operato, esortandomi a perseguire nel quotidiano tale opera di salvaguardia dell’ambiente cercando di non soccombere all’indifferenza e all’egoismo più sfrenato e ipertrofico, a favore delle generazioni future. Durante il nostro confronto l’attivista svedese preferiva predisporsi prevalentemente in clima d’ascolto per accertarsi che il seme della “Corresponsabilità ambientale”, che dovrebbe essere un elemento costituivo della nostra identità, fosse maturato correttamente. Il momento più emozionante e significativo dell’incontro con Greta si è rivelato quando le ho mostrato la foto di due anziani che nel corteo “Fridayforfuture” hanno esibito lo slogan “Diamo una possibilità al futuro”, riprendendo quel concetto a lei molto caro di corresponsabilità nell’agire e nell’edificazione di un “domani” per i giovani.
Il nostro incontro si è concluso con il suo augurio che mediante il nostro operato possa sopravvivere un barlume di speranza in un mondo migliore, partendo dalla politica professata dal Mahatma Ghandi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
È giunta l’ora anche per noi, comunità bitontina, di iniziare ad incidere un solco indelebile nella “Storia del domani” attraverso le piccole azioni e l’adempienza al rispetto dell’ambiente.