Un segno che serbi intatta la memoria di chi non c’è piu e rimarrà per sempre nel cuore di tutti. Un simbolo della vita che affonda le radici nella terra e slancia i suoi rami nel cielo, a dire un legame invincibile. L’emblema della memoria di chi fu già angelo quaggiù, prima di spiccare il volo. Ecco, se andate nella nostra Villa comunale in una aiuola centrale, ci troverete un giovane albero piantato con una cerimonia sobria e commovente e dedicato al piccolo Nico Rubini, rapito ancora pulcino da una crudele, torva malattia. Le maestre, i compagni di classe, la dirigente, i ragazzi del circolo bitontino “Pino di Terlizzi” (anche lui avrà mirato la scena assiso su una nuvola con i suoi occhi sorridenti) di Legambiente: tutti lì compunti a commemorare questo piccolo grande guerriero dell’amore. “In un grande girotondo, da un’altra parte del mondo, ancora danzerai e canterai, forse come non hai fatto mai. Il tuo migliore amico sarà l’Amore, che a tutti hai lasciato nel cuore”, il significativo testo dedicatogli. Ai piedi dell’alberello, pietre colorate di fantasia e affetto. Eppoi, un giorno qualsiasi d’estate, forse poco prima del tramonto, chissà, succederà che bimbi giocheranno birbi a pallone, che, calciato sbadatamente, rotolerà accanto a quella pianta. Un bambino correrà per recuperarlo e posando la mano sul verde tronco lo sentirà pulsare misteriosamente come un cuore che batte. Per sempre…