C’è chi dice che il problema sia stato nel reperire il cofinanziamento comunale. Secondo altri, il rallentamento sarebbe stata l’attesa e lo sviluppo della progettazione esecutiva e la susseguente firma della convenzione con la Regione. Altri ancora riferiscono che gli uffici non sono mai stati conseguenziali alle risorse incassate perché oberati di lavoro. In ben nove anni. Dal 2014 al 2023.
Al di là delle responsabilità, la cosa vera è che Bitonto (insieme ad altri Comuni) ha dovuto restituire alla Regione Puglia i 60mila euro di finanziamento che erano stati concessi, nel lontano 2014, per la bonifica delle aree pubbliche. E lo ha dovuto fare perché non li ha mai spesi. E la domanda, senza risposta, è perché? L’ultima parte di questa (brutta) storia si consuma in primavera, allorchè è stato chiesto a Palazzo Gentile di comunicare se l’intervento per il quale era stato ammesso a finanziamento fosse stato realizzato. Il Comune aveva 20 giorni di tempo per rispondere, passati i quali sarebbe stato attivato il procedimento di revoca del contributo regionale concesso. Nessuna risposta (concreta) è arrivata, nemmeno al sollecito di maggio e la revoca è stata dei 60mila euro è stata inevitabile. Ma c’è un dato da aggiungere: all’epoca del finanziamento ottenuto, i Comuni avevano 18 mesi per realizzare gli interventi. Responsabilità della politica che non ha controllato chi di dovere o veramente c’è da prendersela con gli uffici o c’è qualcos’altro che non sappiamo? Nel frattempo, la magra figura è stata fatta.
«Io ho seguito solo il finanziamento – spiega Michele Abbaticchio, sindaco dal 2012 al 2022 – e mi è stato detto che la quota si poteva usare dopo lo sviluppo della progettazione esecutiva e la firma della convenzione con la Regione». Domenico Incantalupo, all’epoca dei fatti assessore all’Ambiente, la pensa diversamente. «Per quello che ricordo – la sua voce – non è stato possibile reperire la quota di cofinanziamento con mio grandissimo disappunto». Altri dettagli arrivano da Giuseppe Santoruvo, attuale titolare all’Ambiente. «La politica – evidenzia – si limita a dare gli indirizzi agli uffici ma questi non hanno adempiuto. Noi abbiamo chiesto di attivare la procedura negoziale già a dicembre, poi non è seguito più nulla. Quando la Regione ci ha scritto a marzo, abbiamo fatto capire che avevamo intenzione di mettere a gara il finanziamento, ma non è valso a nulla. Io mi sono recato in Regione due volte proprio per la questione».