Da Padre Pietro Carfagna riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Alcuni giorni fa sono stati celebrati nella chiesa di san Leone i funerali di Gaetano Carlucci di circa 80 anni, originario di Santo Spirito, uno dei primi ospiti della Casa-famiglia di accoglienza e assistenza per anziani e disabili, operante nella parrocchia di san Leone, emanazione dell’associazione “Unione Amici di Lourdes” di Foggia, fondata da Luigi Battaglini negli anni ’50.
Gaetano è stato il terzo dei sei ospiti deceduto in questi mesi – uno anche per Covid19 – e la sua morte ha rappresentato la sospensione della benefica attività. La casa – che esercitava il suo servizio con alcuni dipendenti e numerosi volontari – è stata chiusa dalla sede centrale e non si sa se riaprirà.
La chiesa era piena della “Comunità dell’Ual” e dei parrocchiani. Uno degli operatori ha ricordato con queste parole Gaetano: « Una scrittrice giapponese ha scritto che ‘un sorriso nel primo volto incontrato al mattino è un benvenuto al giorno che inizia’. Beh, in questi anni io ho avuto il privilegio di iniziare la mia giornata con il sorriso del nostro Gaetano e tutti noi sappiamo bene quanto quel sorriso semplice come quello di un bambino sapeva rendere belle anche le giornate più nere… Gaetano, sei stato l’anima dell’UAL bitontina, la colonna portante e senza di te ci sentiamo tutti un po’ più soli» (Vito Schiraldi).
E’ cessata, almeno per ora, una esperienza ultratrentennale, di autentica carità cristiana. Fu inaugurata e benedetta nel 1988 da Mons. Mariano Magrassi il quale, dopo aver celebrato la S. Messa in Cattedrale, con i fedeli e tanti ammalati attraversò la citta percorrendo tutto Corso Vittorio Emanuele per arrivare alla sede della nuova Opera di Accoglienza. Avviata da Teresa Noviello, è stata diretta senza limiti di tempo e di energie dalla terziaria francescana Carmela Elia fin quasi agli ultimi giorni.
L’UAL è stata in tutti questi anni – ha detto nell’omelia p. Pietro che ha presieduto i funerali – « la prima e più autentica famiglia della nostra comunità. In essa tutti ha potuto incontrare Gesù, che nei tanti ospiti che si sono avvicendati in questi anni, ha continuato a ripetere le parole del vangelo: ‘avevo fame e mi avete dato da mangiare; avevo sete e mi avete dato da bere; ero nudo e mi avete vestito; ero malato e siete venuti a visitarmi e a curarmi’ ». In effetti un volontario ha testimoniato: “attraverso Gaetano e gli altri ospiti ho scoperto la presenza di Gesù che chiedeva il nostro servizio e il nostro cuore”.
Una bella esperienza di servizio e di solidarietà espressione della comunità ecclesiale cristiana che fa onore a Bitonto, sperando che quanto prima possa ripartire per continuare a prendersi cura di tanti fratelli e sorelle che sono nel bisogno”.