“Le caditoie e le bocche di lupo erano tutte libere dai detriti e dai rifiuti, nonché dal fango. Erano state controllate nuovamente nel primo pomeriggio di sabato dagli operatori della Sanb, proprio in virtù dell’allerta meteo diramata. Ma il sistema fognario non era, non è e non sarà mai in grado di reggere le bombe d’acqua come quella che si è abbattuta sulla nostra città”. Sono le parole di Giuseppe Santoruvo, assessore ai Lavori pubblici, che tenta di placare le polemiche dopo l’incredibile acquazzone verificatosi sabato scorso in tutta la Regione e che non ha risparmiato nemmeno Bitonto, alle prese con i soliti e atavici disagio del caso.
Da più parti, infatti, sui Social e non solo, si è accusato l’amministrazione comunale di aver sottovalutato il pericolo pioggia di quattro giorni fa (era allerta gialla, però, ed è diventata arancione a nubifragio in corso), ma anche di non prendere seriamente a cuore il problema della fogna bianca (di cui Bitonto è in larga parte sprovvista) come priorità nell’agenda politica cittadina. Presente, in definitiva, solo nella zona dove sorgerà il sottopasso per via Santo Spirito. Accuse rigettate da Palazzo Gentile, che si starebbe impegnando, anche bussando alle porte della Protezione civile regionale, a reperire le risorse necessarie per procedere con le trivellazioni in piazza XXVI maggio, tra le aree più colpite dagli allagamenti in città, e in altre tre zone individuate come critiche tra città e frazioni. “Si tratta – spiega Santoruvo – di interventi necessari, per cui siamo pronti a contribuire con fondi comunali o a richiedere mutui. Le opere andrebbero ad aggiungersi alla costruzione ex novo di tre tronchi fognari a Palombaio e altrettanti a Mariotto, già calendarizzati, nel Piano triennale delle opere pubbliche, per l’anno prossimo. Questi sistemi possono attenuare i fenomeni, ma dinanzi a bombe d’acqua come quella di sabato, che ha devastato anche i comuni limitrofi, o alle precipitazioni atmosferiche ancora più intense che il clima impazzito potrebbe riservarci, non ci sono trivelle che tengano”.
Nel frattempo, per cercare di evitare il peggio in caso di prossimi nubifragi, il Centro operativo comunale, convocato dal sindaco Francesco Paolo Ricci in via d’urgenza domenica mattina, ha individuato alcune misure utili a fronteggiare eventuali nuovi e imprevisti fenomeni di forte intensità durante l’allerta gialla, anche cogliendo le sollecitazioni dei cittadini e degli esercenti esasperati. E perciò, in caso di fenomeni estremi ed improvvisi, gli uomini della polizia locale e i volontari di Protezione civile provvederanno a chiudere il traffico veicolare nelle strade più critiche del centro cittadino, con l’obiettivo di limitare l’effetto onda. Oggetto di controllo per pronto intervento di chiusura in caso di necessità saranno anche via Solferino (dove a causa del maltempo a novembre scorso crollò una parte del muro di contenimento del ponte ottocentesco sulla Lama), la zona antistante la chiesa dell’Immacolata a Palombaio e piazza Roma a Mariotto. In altre zone della città, sarà prevista poi l’apertura presidiata delle caditoie, in modo da favorire il deflusso dell’acqua.